Altra figuraccia di Meloni sul digitale. Bankitalia segna due errori da matita blu
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Doppia bocciatura per le politiche sul digitale del governo Meloni. La nuova web tax e l’aumento della tassazione sui bitcoin rischiano di diventare un boomerang per l’economia. La prima perché azzopperebbe start-up e imprese innovative, la seconda perché rischia di spostare gli investimenti su piattaforme extra-europee fuori dalla lente del fisco italiano. Due errori da… (L'HuffPost)
Ne parlano anche altre testate
Tassarle tutte per colpirne poche (e straniere). Sembra essere questa la logica dietro l'estensione della web tax anche alle piccole e medie imprese italiane messa nero su bianco nella manovra. (Today.it)
Un emendamento alla legge di bilancio presentato da Forza Italia propone di esentare dalla web tax “la concessionaria del servizio pubblico, i fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici e i concessionari radiofonici soggetti alla giurisdizione italiana e gli editori di testate giornalistiche online registrate presso il Tribunale di competenza”. (Il Fatto Quotidiano)
Esentare dalla web tax “la concessionaria del servizio pubblico, i fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici e i concessionari radiofonici soggetti alla giurisdizione italiana e gli editori di testate giornalistiche online registrate presso il Tribunale di competenza”. (Key4biz.it)
interesse per l’incontro sulla pubblicità “Aspettando Carosello” che si è svolto nei giorni scorsi presso la sede Confesercenti di Modena e che ha visto la presenza sia di alcuni autori, da Clod a Loretta Magnani che di parenti di illustri autori dell’epoca. (Confesercenti Nazionale)
Il minstro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, insiste sulla “nuova” web tax. E spiega il motivo dell’abbattimento dei tetti – almeno 750 milioni di euro a livello globale e ricavi da servizi digitali non inferiore 5,5 milioni in Italia – a valle del quale ad essere obbligate al pagamento dell’imposta sarebbero anche le pmi. (CorCom)
Modifiche in vista anche per le cripto-attività: il disegno di legge di Bilancio innalza l’aliquota sulle plusvalenze dal 26 al 42 per cento. In particolare, prevede che sono soggetti passivi della web tax tutti i soggetti esercenti attività di impresa che realizzano ricavi derivanti dai servizi digitali nel territorio dello Stato: vengono quindi rimosse le soglie di reddito attualmente previste. (Ipsoa)