Scuola, Italia deferita alla Corte Ue: «Non ha fermato l'abuso dei contratti a tempo determinato per i docenti»

Scuola, Italia deferita alla Corte Ue: «Non ha fermato l'abuso dei contratti a tempo determinato per i docenti»
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Corriere della Sera INTERNO

La Commissione europea ha deciso di deferire l'Italia alla Corte di giustizia Ue perché non ha posto fine all'utilizzo abusivo di contratti a tempo determinato e a condizioni di lavoro discriminatorie. Bruxelles ritiene che l'Italia non disponga delle norme necessarie per vietare la discriminazione in relazione alle condizioni di lavoro e l'utilizzo abusivo di una successione di contratti a tempo determinato. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il deferimento è arrivato a seguito di due lettere di costituzione in mora inviate all’Italia rispettivamente a luglio 2019 e dicembre 2020, e di un parere motivato emesso nell’aprile del 2023. Roma non avrebbe posto in essere le necessarie azioni per contrastare l’abuso d’utilizzo dei contratti a tempo determinato per gli insegnanti, e le conseguenti condizioni discriminatorie di lavoro, mancando così d’adeguarsi alle prescrizioni derivanti dalla direttiva 1999/70/Ce del Consiglio. (Il Dubbio)

La Commissione Europea ha deferito l’Italia alla Corte di Giustizia UE a causa dell’uso “abusivo” dei contratti a termine e delle condizioni discriminatorie per il personale docente e ATA. Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, attribuisce la responsabilità dei problemi del precariato ai precedenti governi, dichiarando l’impegno dell’attuale esecutivo a risolverli e accusando l’opposizione di strumentalizzare la questione. (Orizzonte Scuola)

Finisce alla Corte di giustizia europea la questione dei supplenti italiani. Per l’Europa è discriminazione. (leggo.it)

Il docente all’origine del caso: «Non c’entra il Pnrr ma la volontà politica»

Il precariato nella scuola italiana è un tema che, da anni, alimenta dibattiti e critiche. Ora ancora di più dopo il deferimento dell’Italia da parte della Commissione Europea perché non ha posto fine, come richiesto, all’uso “abusivo” di contratti a tempo determinato e a condizioni di lavoro “discriminatorie” nella scuola. (Tuttoscuola)

Infatti, la Commissione ha nuovamente deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’Unione europea in quanto tale paese non ha posto fine all’utilizzo abusivo di contratti a tempo determinato e a condizioni di lavoro discriminatorie (direttiva 1999/70/CE del Consiglio). (flp scuola foggia)

Ad agosto scorso ha scritto alla Ue per chiedere quale fosse la ratio alla base della decisione di bandire nuovi concorsi, dato che ci sono almeno 30mila precari idonei, in graduatorie pregresse e in attesa di assunzione. (il manifesto)