“Un altro massacro nella scuola-rifugio”

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Il Fatto Quotidiano ESTERI

Sabato non abbiamo potuto documentare il massacro di Muwassi, a Khan Younis, e ieri gli aerei dell’occupazione israeliana hanno commesso un altro massacro in una scuola dell’Unrwa, nel campo profughi di Nuseirat. Le bombe hanno colpito un centro di accoglienza, che era vicinissimo al rifugio in cui ho cercato riparo durante i due mesi da … (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri media

E in pochi minuti dalle cronache è scomparsa la notizia che fino a quel momento dettava l'agenda della politica internazionale, l'espansione (Inside Over)

Secondo l'agenzia Wafa "12 palestinesi, in maggior parte donne e bambini sono stati uccisi" in un raid israeliano su una "scuola che ospitava sfollati" a Nuseirat nel centro della Striscia. Fonti locali - citate dalla Wafa - hanno detto che il raid ha colpito "la scuola di Abu Oreiban, affiliata all'Unrwa che ospitava un gran numero di sfollati". (La Stampa)

Hamas ha sospeso la sua partecipazione ai negoziati finalizzati a raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi ritenendo per questo responsabile il premier israeliano Benjamin Netanyahu. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Per il ministero della Sanità palestinese, più di 289 persone sono rimaste ferite. Almeno 90 palestinesi sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano su un'area designata come umanitaria vicino a Khan Younis. (il Giornale)

Di Aldo Baquis TEL AVIV La guerra a Gaza è entrata ieri in una nuova fase quando l’aviazione israeliana ha polverizzato con cinque bombe da una tonnellata e ad alta precisione, un edificio a sud di Gaza dove, secondo l’intelligence, poche ore prima era entrato Mohammad Deif, il comandante dell’ala militare di Hamas e l’organizzatore delle stragi del 7 ottobre. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Sei razzi sono caduti a soli 400 metri dalla mia tenda, uccidendo più di 200 persone, si dice qui (i numeri ufficiali in serata riportavano: più di 90 vittime, metà dei quali donne e bambini), e … (Il Fatto Quotidiano)