Forlì ricorda Letizia Battaglia, fotografa antimafia
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Io però non amo le mie “foto di mafia”, amo riprendere le bambine, le donne, la dolcezza, che mi riporta al mio sogno di un mondo bello, equo, senza prepotenza.
«Letizia Battaglia – dichiara Monica Fantini, ideatrice e coordinatrice del “Buon vivere”, organizzatore della mostra – ha sempre rifiutato etichette e ha saputo vivere la propria esistenza senza premeditazione, nella pienezza di ciò che sentiva dovesse essere fatto e portato avanti, come lei stessa ci ha raccontato. (CorriereRomagna)
Se ne è parlato anche su altri media
Palermo, due anni senza forno crematorio. Due anni senza forno crematorio al cimitero dei Rotoli: era il lontano 17 marzo 2020 quando la struttura di lungomare Cristoforo Colombo, a Palermo, ha funzionato per l’ultima volta. (BlogSicilia.it)
Parola, umanità, che un po’ tutti richiamano nella lunga cerimonia funebre laica nell’androne di Palazzo delle Aquile conclusa poco dopo mezzogiorno con inni di festa («Letizia, Letizia») e decine di mani che impugnano e alzano tante rose rosse. (Giornale di Sicilia)
Morte di Letizia Battaglia, ricordi e lacrime della famiglia L'Ora: "Per sempre tra noi" di Roberto Leone. (ansa). (La Repubblica)
Nel luglio del 2019, Archivi della Resistenza l’ha incontrata nella sua casa a Palermo, per una lunga intervista. Nell’intervista volevamo mettere in risaltò che Letizia Battaglia non è stata solo la “fotografa dei morti ammazzati dalla Mafia”. (CittaDellaSpezia)
Letizia Battaglia rompe la gabbia, spezza le catene, libera il desiderio e le identità La forza di Letizia Battaglia era quella di far trasparire la forza e l’unicità di chi inquadrava. (Il Riformista)
Letizia Battaglia fotografava la vita, sottolinea anche Roberta Scorranese sul "Corriere": «(Le sue erano) fotografie belle pur non ricercando mai, lei, la bella immagine. Anche quando ritraggono tragedie e situazioni difficili, dietro c'è la vita, c'è una specie di respiro che non si spegne» (Avvenire)