Ue, l’ira di Meloni sulle nomine: «È ora di un cambio di passo». E sul G7 rivendica: «Fiera di aver fatto mangiare ai leader i panzerotti» – Il video

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Non nasconde il suo disappunto la premier Giorgia Meloni sulle trattative per le nomine dei vertici delle istituzioni Ue a seguito del (fallito) Consiglio informale dei 27 di lunedì sera. «Si è tentato di correre perché i protagonisti si rendono conto che è un accordo fragile», ha affondato il colpo la presidente del Consiglio parlando alla festa per i 50 anni de Il Giornale. «Ho trovato surreale che quando ci siamo incontrati nel primo Consiglio successivo alle elezioni alcuni siano arrivati coi nomi senza neanche tentare prima una riflessione su quale fosse l’indicazione dei cittadini e quale dovesse essere il cambio di passo sulle priorità. (Open)

La notizia riportata su altri media

Non sono passate neanche quarantotto ore dalla serataccia di lunedì a Bruxelles, quella in cui la premier italiana è stata esclusa platealmente dal tavolo in cui Emmanuel Macron, … Non fate neanche la “parte” di condividere con me i nomi dei prossimi leader europei? Preparatevi perché i Conservatori sono diventati il terzo gruppo dell’Europarlamento e sono pronti a fare guerriglia in aula. (La Stampa)

Un faccia a faccia, quello con il premier ungherese poco sensibile allo stato di diritto, che potrebbe servire a sancire l’ingresso dei suoi eurodeputati in Ecr, in bilico da tempo. Roma — Giusto per capire l’aria che tira: salvo cambi d’agenda, Giorgia Meloni dovrebbe ricevere lunedì a Roma Viktor Orbán. (la Repubblica)

Già, perché sul celebre sito di informazione dal timbro progressista ecco far capolino un commento firmato da Sophia Russack, ricercatrice al think-tank Center for European Policy Studies, la quale si spende in una duplice considerazione, una tecnica e numerica e l'altra di matrice puramente politica. (Liberoquotidiano.it)

Ho trovato surreale che quando ci siamo incontrati nel primo consiglio successivo alle elezioni alcuni siano arrivati coi nomi senza neanche tentare prima una riflessione su quale fosse l’indicazione cittadini e quale dovesse essere il cambio di passo sulle priorità, io non interpreto la democrazia così, questi sono atteggiamenti che allontanano i cittadini. (StrettoWeb)

Ecr, il gruppo di Fdi, arriva a contare 83 eurodeputati: si aggiungono un esponente del partito Democratici danesi, uno del partito bulgaro There is Such a People e uno del partito Unione degli agricoltori e dei verdi lituani. (il manifesto)

In un colpo solo la destra di governo “arruola” Indro Montanelli (suo malgrado), coccola la memoria di Silvio Berlusconi e corre alla corte degli Angelucci per festeggiare il cinquantesimo anniversario della nascita del Giornale. (Il Fatto Quotidiano)