Parigi Fashion Week, top e flop: gli altri picchi di stile oltre a Andie MacDowell
Parigi Fashion Week, top e flop: gli altri picchi di stile oltre a Andie MacDowell Come ogni buona fiaba che si rispetti, anche il mese dedicato alle Settimane della Moda sta per giungere al suo lieto fine. O, almeno, è questo l’esito che ci auguriamo. L'ultima tappa fashion, dopo New York, Londra e Milano, sta avendo come degna ambientazione la città delle luci e dell’amore: è anche grazie a Parigi, infatti, sfilata dopo sfilata, tra front row da star e party esclusivi, che si sta pian piano mettendo a fuoco lo scenario modaiolo in cui vivremo da ora sino ai mesi in avanti. (DiLei)
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Quelli appena trascorsi sono stati giorni di viaggi fra i ricordi – come quello di Demna da Balenciaga che ha visto protagonista anche Vittoria Ceretti – e grandi ritorni – vedi Alessandro Michele da Valentino, che ha rappresentato un Pavillon des Follies e specialmente di fiocchi al cospetto di Harry Styles –, che non solo hanno svelato le tendenze che vedremo ovunque nel 2025, ma hanno anche regalato memorabili momenti di arte e spettacolo. (Cosmopolitan)
Tra debutti eccellenti, seconde stagioni, riconferme di top brand, Parigi chiude alla grande il fashion month dedicato al womenswear per la primavera-estate 2025. A conquistare i buyer intervistati da MFF, collezioni glam, giocate tra femminilità ed empowerment, che, come visto a Milano, a volte rivisitano codici passati con successo, altre scommettono su creatività e romanticismo. (Milano Finanza)
Nella mancanza di forme o soluzioni nuove, la fashion week francese ha raccolto sì tanti dejà vu, ma ha regalato anche la vertigine di un’inedita riflessione biopolitica. (AMICA - La rivista moda donna)
A cura di Valeria Paglionico Video suggerito (Fanpage.it)
D’altronde, in passerella, spesso l’estro è condensato proprio lì; nell’estremità di una mano che tiene in trappola una clutch bizzarra, o in punta (o quasi) di piedi, rivestiti di creatività. Chi punta tutto su quelle texture predaci che sono un grande classico di peccaminosa femminilità e chi invece strizza l’occhio al trend dell’ugly, divisiva moda che potrebbe avere nella flip flop col tacco la sua calzatura feticcio. (Elle)
Andata in scena subito dopo New York, Londra e Milano, si è trattato di una settimana intensissima, ricca di emozioni e sorprese: basti pensare all'attesissimo debutto di Alessandro Michele come direttore creativo di Valentino, un Pavillon des Follies – e specialmente di fiocchi –, presentato al cospetto di Harry Styles e molte altre celeb amiche del designer sin dai tempi di Gucci. (Cosmopolitan)