Le scorribande di Salvini e la resa dei conti

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La Stampa INTERNO

Era inevitabile che le sortite trumpiane di Salvini, inclusa la telefonata con il vicepresidente americano Vance in cui tra l’altro s’è discusso della rete di satelliti che Musk vorrebbe affittare all’Italia, irritassero Tajani, in un certo senso il concorrente diretto del leader leghista, che di recente s’è visto di nuovo sorpassare nei sondaggi, dopo un periodo in cui la crisi del Carroccio ave… (La Stampa)

Ne parlano anche altre testate

I latini la chiamavano excusatio non petita. Una scusa non dovuta. (il manifesto)

Quando un vicepremier si organizza un rendez-vous col vicepresidente degli Stati Uniti JB Vance nello stesso momento in cui la presidente del Consiglio di centrodestra Giorgia Meloni sta cercando di rinnovare le promesse di affinità non proprio integrale col presidente Donald Trump, si potrebbe quasi chiamare un dispetto, se non peggio. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

L’escalation di Salvini che si sente eroe dei due mondi

Se non è un mistero che la premier, Giorgia Meloni, abbia in progetto un viaggio negli Usa per parlare con Donald Trump di dazi, ora anche il suo vice, Matteo Salvini - dopo la chiamata con JD Vance - sogna la missione a stelle e strisce. (ilmessaggero.it)

L’escalation di Salvini che si sente eroe dei due mondi Il vicepremier si è intestato il ruolo di mediatore internazionale. Mentre l’Italia è paralizzata dall’indecisione, lui ha due sponsor, russo e americano (La Stampa)