Inchiesta sui dati rubati, coinvolta un'agenzia di Trento

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INTERNO

Nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano e dalla Direzione Nazionale Antimafia, emerge il coinvolgimento di un'agenzia investigativa di Trento, specializzata in informazioni commerciali su aziende e clienti, nella presunta rete di cyber spie. Tra i nomi degli indagati spiccano quelli di Carmine Gallo, ex super poliziotto, e Samuele Nunzio Calamucci, esperto informatico, accusati di accessi abusivi a database delle forze dell'ordine e di dossieraggio illecito.

Le intercettazioni telefoniche, effettuate dai carabinieri, rivelano conversazioni tra le cyber spie, che discutono del ruolo delle società coinvolte, tra cui Omnidata e Abbrevia, fornitori di Copernicus. L'inchiesta, che ha portato a quattro arresti domiciliari e a numerose perquisizioni, ha svelato un vasto mercato di dati personali acquisiti illegalmente e rivenduti a terzi. Gli scatoloni pieni di documenti, trovati nell'auto di Gallo, parcheggiata davanti agli uffici di via Pattari, testimoniano l'entità del materiale raccolto.

Tra le carte dell'inchiesta, emerge anche il nome di Leonardo Maria Del Vecchio, figlio del patron di Luxottica, per il quale il gruppo di Equalize avrebbe dovuto realizzare un'operazione denominata "Piombo fuso". Le attività tecniche poste in essere dai carabinieri di Varese hanno permesso di acquisire un'ingente quantità di materiale, descritto come soverchiante per mole e contenuti.

L'informativa del Nucleo investigativo dei carabinieri di Varese, allegata agli atti dell'inchiesta, dipinge un quadro inquietante, con centinaia di società coinvolte e un business milionario attorno alla raccolta dati.