Coronavirus e fake news, Facebook: notifica a chi le diffonde

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Rai News INTERNO

Pechino è stata lenta nella condivisione dei dati, anche con gli esperti dell'Oms, scrive il giornale citando un'inchiesta dell'Associated Press.

Social network Coronavirus e fake news, Facebook: notifica a chi le diffonde Chi diffonde o mette like sulle notizie fasulle troverà una notifica sulla timeline, che rimanderà alle informazioni di fonte autorevole.

Ma il Washington Post ricorda anche le "teorie infondate" di un portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Zhao Lijian, sulla possibile origine del virus negli Usa. (Rai News)

Su altre fonti

Al punto 4 si cita la data del 31 giugno (che non esiste) e si parla di ingressi scoglionati (anzichè scaglionati). Naturalmente, anche questa volta, si tratta di una fake news. (Varesenews)

Tutte queste novità arriveranno “nelle prossime settimane”, e, tralasciando la sezione “Get the Facts”, non è stata fatta menzione di alcuna limitazione geografica. Non solo, ma è stata creata una sezione apposita per reperire notizie vere, chiamata “Get the Facts” (solo negli Stati Uniti). (SmartWorld)

Le fake news ai tempi del Coronavirus impazzano e capita a tantissimi di lasciarsi ingannare da comunicati e dati poco veritieri forniti da fantomatici canali di informazione. E’ molto facile incappare in questo grafico e credere alle informazioni riportate e alla suddivisione, data per data, riguardante le riaperture di differenti attività commerciali e non. (ondanews)

Se la prima riguarda la fornitura di informazioni verificate per i propri utenti, la seconda si occupa della continua azione necessaria per limitare il più possibile la diffusione di fake news, contenuti dannosi e teorie complottistiche riguardanti il covid-19. (Wired Italia)

Ad oggi, scrive Rosen, sono state eliminate «centinaia di migliaia» di notizie false che potrebbero provocare imminenti danni fisici. L’obiettivo è rendere gli utenti più consapevoli e attivi nella lotta alle fake news. (Corriere della Sera)

Non solo: l'individuazione delle potenziali notizie false è ottenuta grazie alla collaborazione con noti siti "fact-checker", una sessantina, in circa 50 lingue. Il nostro augurio è che questo impegno possa essere esteso anche ad altri temi, non solo COVID-19. (HWfiles)