Non solo caporalato e nelle etichette sostenere le filiere etiche
La strada alternativa al caporalato esiste. Si chiama No Cap o Casa Sankara. È la cooperativa sociale Verbum Caudo e sono le aziende di imprenditori illuminati che fanno contratti per chi lavora nei loro campi e nelle loro vigne e non si fermano a quello: aiutano a cercare un alloggio, a ricongiungere i parenti, fanno da tramite con la burocrazia per ottenere permessi e regolarizzare posizioni. La strada alternativa, perché non si può morire di lavo-ro e non si può tacere di fronte al caporalato, esiste e l’abbiamo incrociata. (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altre testate
Le sue parole, tradotte da un interprete, saranno decisive per incastrare Antonello Lovato, il proprietario del terre… Il racconto subito dopo l’incidente, con la tragica fine del marito ancora negli occhi. (Repubblica Roma)
Denunciata anche una donna di 60 anni quale gestore di entrambe le attività perché ritenuta presunta responsabile del reato di omessa comunicazione delle generalità delle persone alloggiate. (Tarantini Time Quotidiano)
Latina – La moglie di Satnam Singh si trova in una località protetta della provincia di Viterbo. Secondo quanto riportano alcuni organi di stampa, la donna, sposata col 31enne indiano morto in seguito a un incidente sul lavoro a Latina, avrebbe raggiunto una zona della Tuscia, insieme alla sorella arrivata apposta dall’India. (Tuscia Web)
Un macchinario gli ha tranciato di netto il braccio destro, ma il datore di lavoro, Antonello Lovato, non ha chiamato i soccorsi ma anzi ha caricato il ragazzo sul furgone e lo ha abbandonato davanti alla sua abitazione. (Fanpage.it)
Roma, 2 lug. (Agenzia askanews)
Se fosse stato soccorso subito, «con ogni probabilità» Satnam Singh, il lavoratore indiano stritolato da un macchinario avvolgi-plastica che gli ha tranciato un braccio in un’azienda agricola di Borgo Santa Maria, una frazione di Latina, si sarebbe salvato. (il manifesto)