Ue, l'Europa si spacca anche sui dazi alle auto elettriche cinesi: "Dovete capire cosa è in gioco"

L'Europa si è spaccata sui dazi alle auto elettriche cinesi. E la maggioranza Ursula sembra essersi già dissolta. Al suo posto ce ne è una poco silenziosa: quella degli astenuti. Al voto del Comitato per la difesa del commercio i Paesi Ue non è stata raggiunta né la maggioranza qualificata a favore né quella contro. A questo punto, la palla passa alla Commissione, che a questo punto dovrebbe confermarli. (Liberoquotidiano.it)

Se ne è parlato anche su altri media

L'Italia avrebbe invece votato a favore. Il Comitato di difesa commerciale europeo ha approvato i dazi alle auto elettriche cinesi, imponendo quindi ufficialmente tariffe tra il 17% e il 35% alle importazioni di veicoli a batteria da Pechino. (QuiFinanza)

Il Comitato di difesa commerciale dell'Ue, in cui sono presenti e votano i rappresentanti degli Stati membri, non ha raggiunto la maggioranza qualificata, oggi a Bruxelles, né a favore né contro la proposta della Commissione europea di confermare per cinque anni i nuovi dazi sulle auto eletriche a batteria cinesi. (Tiscali Notizie)

Lo si apprende da fonti europee a margine del voto a Bruxelles. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

In Europa l'auto elettrica non decolla tra veti e dazi alla Cina

Non è stata raggiunta la maggioranza qualificata. La Commissione ha presentato ai vari governi la bozza del regolamento, alla quale ha fatto seguito il voto. (L'Opinione delle Libertà)

La proposta, presentata dalla Commissione e discussa nel Comitato Difesa Commerciale (Trade Defence Instruments, TDI), è volta a rafforzare l’industria automobilistica europea e a contrastare le potenziali distorsioni del mercato a causa dei sussidi cinesi. (Nicola Porro)

Gli applausi e le lacrime degli operai che rimarranno ancora qualche anno alle dipendenze della società per smantellare ciò che rimane, hanno sottolineato l’evento epocale. L’immagine più potente della svolta energetica e del processo di decarbonizzazione avviato dall’Unione europea viene paradossalmente da un paese che ha deciso di uscirne. (Corriere del Ticino)