L’europarlamento contesta il patto con al-Sisi

Appena il tempo di firmarlo e l’accordo siglato domenica dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi finisce già in un’interrogazione alla Commissione Ue. A presentarla è stata ieri la vicepresidente dell’Eurocamera Pina Picierno (Pd) chiedendo di sapere se il patto – che tra le altre cose prevede maggiori controlli alle frontiere del paese nordafricano per arginare le partenze dei migranti – «sia conforme ai principi che regolano gli aiuti dell’Ue, come intende garantire una condizionalità per il pieno rispetto dei diritti umani e salvaguardare la tutela dei diritti e dell’incolumità dei migranti». (Il Manifesto)

Ne parlano anche altre testate

"Non abbiamo interrotto e non intendiamo interrompere la ricerca della verità sul caso Giulio Regeni" come dimostra il processo che si è avviato e "che il governo segue con molta attenzione e rispetto al quale ci siamo costituiti parte civile". (Tiscali Notizie)

L’Europa verserà all’Egitto 7,4 miliardi per una cooperazione in materia di economia, immigrazione, sicurezza. L’Unione europea ha siglato un accordo da 7,4 miliardi con l’Egitto su economia, energia, migranti e sicurezza: ma Al Sisi è un partner affidabile? (LifeGate)

Montaggio Elena Rosiello L'Ue promette 7,4 miliardi al governo egiziano. Meloni, insieme ad Ursula Von der Leyen, firma il " patto anti-migranti ", ma alla gestione dei loro movimenti va pochissimo. E, soprattutto, la premier si dimentica del caso Regeni. (Repubblica TV)

Su questo punto i «soloni» a Cinque Stelle sono i primi a dover tacere. Giorgia Meloni potrebbe ben dirlo. (ilGiornale.it)

È un gesto che va oltre il mero sostegno finanziario; è un segnale di solidarietà e di impegno a fronteggiare le sfide che affliggono il Paese e l’intera regione del Medio Oriente. (Stranieri in Italia)

Di cui 200 milioni, che non sono pochi ma nemmeno tutte le tonnellate di euro dell’accordo. I 7,4 miliardi di euro dell’accordo tra Ue ed Egitto sono suddivisi così: 5 miliardi in prestiti agevolati per il bilancio egiziano, 1,8 miliardi in investimenti, 600 milioni a fondo perduto di cui 200 milioni per la gestione della migrazione. (Il Fatto Quotidiano)