Estorsioni, rapine e una strage di 20 anni fa: mafiosi in manette anche nel Torinese

Fra loro ci sono i presunti responsabili della "strage dell'Ariola", il triplice omicidio del 2003 in cui vennero uccisi, a colpi di fucile calibro 12, i cugini Giovanni e Francesco Gallace, di 41 e 27 anni, titolari di un'impresa di movimento terra, e un loro dipendente, il 24enne Stefano Barillaro. Ma sono accusati anche, a vario titolo, di rapine, estorsioni, turbata libertà degli incanti e associazione di stampo mafioso: sono i 14 indagati che, all'alba di oggi, hanno ricevuto la "visita" dei 200 carabinieri del Ros (Reparto operativo speciale) e dei Comandi provinciali di Vibo Valentia, Reggio Calabria, Pescara, Chieti e Torino (Torino Cronaca)

La notizia riportata su altre testate

Come leggiamo nelle oltre 1’200 pagine dell’inchiesta, “costituiva - per gli inquirenti - un solido e fidato punto di riferimento del gruppo, quale rappresentante degli interessi di uno dei boss della cosca in Svizzera, principalmente per quanto concerneva l’individuazione di clienti disponibili ad acquistare da lui prodotti reperiti in Calabria o Piemonte e successivamente trasportati in Svizzera. (RSI.ch Informazione)

Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Il prosecco da Torino e lo stocco dalla Calabria erano soltanto scuse: la cosca Maiolo di Acquaro utilizzava l’import-export come «copertura»; in realtà i viaggi per smerciare prodotti alimentari servivano a trovare appoggi per il narcotraffico. (LaC news24)

’Ndrangheta - L’import-export di prodotti alimentari come «copertura» per il narcotraffico: gli affari di droga dei clan delle Preserre vibonesi

Fa luce anche sulla c.d. “Strage di Ariola”, l’operazione odierna della Dda di Catanzaro e dei carabinieri del Ros e del comando provinciale di Vibo Valentia. (Il Dispaccio)

Import-export e punti vendita: le società create dalla cosca per inquinare il settore e alterare la concorrenza. Per il gip il vino veniva imposto ai titolari di alcuni bar del Vibonese Stocco, baccalà, prosecco, uva. (LaC news24)

Un triplice omicidio, conosciuto come la «Strage dell’Ariola», nel quale vennero uccisi a colpi di fucile calibro 12, i cugini Giovanni e Francesco Gallace, di 41 e 27 anni, titolari di un’impresa di movimento terra, ed un loro dipendente, Stefano Barillaro, di 24 . (Gazzetta del Sud - Edizione Catanzaro, Crotone, Vibo)