Paolo Griseri, il ricordo del giornalista scomparso: «Quelle sei chiamate non risposte. Quando muore un amico»

Paolo Griseri, il ricordo del giornalista scomparso: «Quelle sei chiamate non risposte. Quando muore un amico»
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Corriere della Sera INTERNO

Sembrava finita. Gli squatter, a quel tempo non esisteva ancora la ridicola definizione di anarco-insurrezionalisti, avevano pestato a dovere i giornalisti ed erano risaliti su per il ripido pendio di un paesino in provincia di Ivrea. Dal ristorante dove ci eravamo barricati, eravamo usciti all’aperto nel parcheggio, a contare i danni e i lividi. Ma non era finita, invece. Dall’alto, vedemmo un enorme masso lanciato giù di sotto, che rotolava e prendeva velocità. (Corriere della Sera)

Su altri media

Il nostro primo incontro fu dovuto ad un fatto traumatico per il mio territorio, la scomparsa di Michele Ferrero. Griseri anche in un contesto così destabilizzante non perse il piglio del giornalista economico, materia che lo affascinava e che maneggiava con grande capacità. (La Stampa)

Era un conoscitore esperto delle questioni torinesi: come osservatore acutissimo si è occupato per anni di raccontare, con abilissima penna, le vicende della Fiat e la sua storia, ripercorsa sulle pagine de La Stampa nei mesi scorsi. (La Stampa)

Negli anni Ottanta, turbinosi in un modo diverso da quelli presenti, egli era uno dei punti di riferimento, nelle manifestazioni e nei cortei, a Torino, per i volenterosi e giovani strilloni de il Manifesto – ed io ero uno di quelli. (La Stampa)

Una lettura della realtà lucida e fulminante

Ha mosso i primi passi di una lunga carriera di giornalista scrivendo per Il Manifesto, poi come è inviato di Repubblica e della Stampa, di cui è diventato nel tempo pure vicedirettore. E’ stato strappato all’affetto dei suoi cari da un malore fulminante venerdì 25 ottobre 2024. (TorinoSud)

Leggi tutta la notizia (Virgilio)

La lettura della realtà sociale proposta da Griseri era sempre lucidissima e direi fulminante. Torinese acquisita e forse anche poco integrata quale sono, i suoi articoli su Repubblica prima e poi su La Stampa mi hanno aiutato a capire la città, i suoi mutamenti, ma anche le sue resistenze al cambiamento. (La Stampa)