Castel Sant'Angelo svela il corridoio segreto che salvò i papi da assedi e congiure
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Porticine con serrature antiche di secoli che si aprono all’ombra di torri e bastioni, e poi via, per una corsa di oltre settecento metri in volo, sopra le arcate titaniche che si mimetizzano con il labirinto delle mura di Borgo Sant’Angelo. Nascosti da occhi nemici, sicuri da assedi e tafferugli. Un corridoio perfetto anche per sfuggire a congiure e assalti. Lo volle fortemente papa Alessandro V nel 1415 per collegare le stanze del Vaticano con il vicino Castel Sant’Angelo. (ilmessaggero.it)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Ma da Leone IV a Niccolò III Orsini, passando per Alessandro VI Borgia fino ancora all'epoca napoleonica, non ci fu pontefice che non lo ritenesse strategico e lo rafforzasse. (Trentino)
Di Ludovico Bianchi (Famiglia Cristiana)
Da oggi riapre ufficialmente il Passetto di Borgo a Roma: un'occasione per ripercorrere i passi dei Papa e godersi una vista unica sulla città eterna I romani lo conoscono tutti, si tratta del Passetto di Borgo e proprio oggi dopo 6 anni di lavoro di restauro ha riaperto ufficialmente. (SiViaggia)
Così come promesso, riapre, proprio alla vigilia dell’avvio dell’Anno Santo, il passetto di Borgo: poco più di 700 metri che, da Castel Sant’Angelo portano dritti nella città del Vaticano, con discesa obbligatoria, però, su Porta Angelica, anch’essa completamente restaurata con i fondi del Giubileo. (Famiglia Cristiana)
Ora il Passetto - con il suo tragitto lungo ottocento metri e con la sua storia che si dipana per quasi otto secoli - riapre al pubblico, con un calendario permanente di visite guidate che ne consentirà la fruizione, anche con speciali appuntamenti notturni. (Repubblica Roma)
La storia del Passetto di Borgo Progettato per collegare il Palazzo papale Vaticano con Castel Sant’Angelo, il Passetto risale al pontificato di papa Niccolò III Orsini, che nel 1277 – spostata la sede papale dal Laterano al Vaticano – ne finanziò la realizzazione per garantire un passaggio sicuro ai pontefici qualora avessero la necessità di rifugiarsi al Castello (anche se una forma embrionale del progetto risalirebbe alla fine del X Secolo, con Giovanni XIII). (Artribune)