Il Passetto riapre al pubblico: otto secoli di storia in 800 metri tra visite guidate e eventi

Il Passetto riapre al pubblico: otto secoli di storia in 800 metri tra visite guidate e eventi
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Repubblica Roma INTERNO

«Lo vòi sape’ ch’edè quer corritore, che, coperto qua e là da un tettarello, da San Pietro va giù sin a Castello?». Così, nel 1845, Giuseppe Gioacchino Belli descrive il Corridoio, “corritore”, noto anche come Passetto, che unisce la Basilica Vaticana a Castel Sant’Angelo. Ora il Passetto - con il suo tragitto lungo ottocento metri e con la sua storia che si dipana per quasi otto secoli - riapre al pubblico, con un calendario permanente di visite guidate che ne consentirà la fruizione, anche con speciali appuntamenti notturni. (Repubblica Roma)

Ne parlano anche altre fonti

A Roma, dopo anni di chiusura, riapre il Passetto di Borgo: era il corridoio segreto che i papi percorrevano per andare dal Vaticano a Castel Sant’Angelo. Adesso è visitabile con un nuovo percorso che ha abbattuto le barriere architettoniche. (Finestre sull'Arte)

Mentre Firenze riscopre, dopo molti anni di chiusura al pubblico, il Corridoio Vasariano emblema del ducato mediceo di Cosimo I, a Roma riapre il Passetto di Borgo che per il passaggio sopraelevato fiorentino, progettato da Giorgio Vasari, fu ispirazione. (Artribune)

Di Ludovico Bianchi (Famiglia Cristiana)

Da Castel S. Angelo a S. Pietro, riapre il Passetto dei Papi

È stato aperto al pubblico uno storico passaggio segreto che collega il Vaticano a Castel Sant'Angelo, permettendo ai visitatori di percorrere il camminamento fortificato che un tempo serviva come via di fuga per i papi. (Il Sole 24 ORE)

E nella parte superiore una passeggiata straordinaria tra i tetti di Roma. Un lungo corridoio di 800 metri che unisce Castel Sant'Angelo al palazzo apostolico. (Corriere TV)

Ma da Leone IV a Niccolò III Orsini, passando per Alessandro VI Borgia fino ancora all'epoca napoleonica, non ci fu pontefice che non lo ritenesse strategico e lo rafforzasse. (Trentino)