7 ottobre: a Torino bruciate le bandiere di Israele

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La Repubblica INTERNO

Si è concluso con un falò e con tre bandiere di Israele date alle fiamme a Torino il corteo pro-Palestina che ha attraversato il centro della città. Oltre un migliaio di attivisti, tra di loro antagonisti, sono arrivati in piazza Vittorio Veneto. Il corteo era partito da piazza Castello nonostante le prescrizioni della questura del capoluogo piemontese. Alcuni petardi sono stati lanciati contro i reparti mobili della polizia schierati nelle vie adiacenti e davanti alla sede Rai, complice secondo i manifestanti "di sostenere lo Stato di Israele nel genocidio del popolo palestinese". (La Repubblica)

Ne parlano anche altre testate

Tre bandiere di Israele date alle fiamme, due agenti ferite e un operatore colpito a un occhio con un uovo. Oltre un migliaio di attivisti, tra di loro antagonisti, sono arrivati in piazza Vittorio Veneto (Il Fatto Quotidiano)

Due i cortei. Uno dal Campus Einaudi dove nel tardo pomeriggio aveva parlato Mjriam Abu Samra, ricercatrice e attivista italo-palestinese, guidato dagli universitari dell’Intifada studentesca, aperto dallo striscione «Un anno di resistenza, un anno di genocidio». (il manifesto)

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha affermato che il mondo «deve sostenere Israele» per portare la pace. Sono iniziate all’alba, nel primo anniversario dell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, le commemorazioni in Israele. (Open)

VIDEO Scontri a corteo pro Palestina, Molteni: “Diritto a manifestare sacro, ma a Roma era guerriglia urbana”

La ricostruzione dei fatti avvenuti sabato 5 ottobre e che ha visto coinvolti gli attivisti della Rete Bergamo per la Palestina Nonostante una martellante campagna di terrorismo mediatico atta a diffondere un generale sentimento di paura e incertezza, i/le solidali di questo Paese hanno deciso ugualmente di rispondere alla chiamata nazionale di sabato 5 ottobre. (Osservatorio Repressione)

La nave cargo Paresa, battente bandiera di Saint Kitts e Nevis, danneggiata da un attacco missilistico russo, nel porto marittimo di Pivdenny, nella regione di Odessa. (Il Sole 24 ORE)

Il sottosegretario all’interno Nicola Molteni, a margine dell’evento organizzato a Roma dalla UIL ‘Investire in Sicurezza’: “Si investe in sicurezza dal punto di vista normativo, per questo difendo e sono orgoglioso del Ddl Sicurezza, che ha due grandi elementi: garantire la protezione sociale delle fasce più deboli e di rafforzare le tutele dal punto di vista normativo alle forze di polizia, servitori dello stato e grande orgoglio nazionale” spiega. (LAPRESSE)