Open Arms, perché i giudici hanno assolto Salvini
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Chiunque priva taluno della libertà personale è punito con la reclusione da sei mesi ad otto anni. Dice così l’articolo 605 del codice penale. Chiunque priva taluno della libertà personale. I profughi, salvati dalla morte, sono liberamente giunti in acque italiane a bordo di una nave ONG. Il ministro non ha consentito lo sbarco. La situazione si è trascinata per decine di giorni. I profughi, se certamente avevano il diritto di essere soccorsi e salvati, non avevano il diritto di entrare in Italia tout court ma di essere sbarcati in un porto sicuro dunque, più vicino. (La Stampa)
Se ne è parlato anche su altre testate
Dal momento in cui è stato letto il dispositivo di primo grado da parte dei giudici, lo scrittore non ha detto nulla. In tanti a sinistra rosicano per il verdetto nel processo Open Arms. (Liberoquotidiano.it)
Nega e conferma Matteo Salvini il suo desiderio di tornare al Viminale. Da una parte dice che sì, ora "al ministero degli Interni c'è un amico, una persona che ha la mia amicizia e la mia fiducia come Matteo Piantedosi" e quindi assicura: "Sto bene dove sto". (la Repubblica)
L’ultimo disperato trucchetto delle opposizioni e dei commentatori di contorno è quello di rivoltare la morale della loro più cocente sconfitta, quella avvenuta pochi giorni fa sul processo Open Arms (ma sul tema migranti, vedrete, non sarà di certo l’ultima), nell’ennesimo attacco al governo e alla maggioranza. (Secolo d'Italia)
Dopo la sentenza di assoluzione per il caso Open Arms, si rincorrono le voci di un possibile ritorno del leader della Lega a capo del Ministero dell'Interno (LAPRESSE)
Incassata, non senza un pizzico di sorpresa, la piena assoluzione, Matteo Salvini passa subito al contrattacco. (Corriere della Sera)
Governo, Salvini: "Un mio ritorno al Viminale? Non ci sono più alibi ma ora sto bene dove sto" (La Stampa)