Sinner, Wada chiede squalifica per doping: il ricorso mai visto, cosa succede ora
Jannik Sinner rischia la squalifica, il caso doping non è chiuso. La Wada, l'agenzia mondiale antidoping, fa ricorso al Tas e il numero 1 del mondo torna sotto processo per la positività al clostebol nei due controlli di marzo 2024. Si ricomincia, con una decisione a sorpresa almeno in parte. Il ricorso della Wada La Wada ha formalizzato l'appello 2 giorni fa, riaprendo il caso che sembrava archiviato dopo il giudizio del tribunale indipendente dell'International Tennis Integrity Agency (ITIA). (Adnkronos)
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Questo il suo programma autunno inverno: sarà il protagoniste delle Atp Finals di Torino, difenderà la Coppa Davis a Malaga, trascorrerà il Natale in famiglia e a gennaio difenderà gli Australian Open, ma sempre con questa spada di Damocle sulla testa: il … Così vivrà il suo futuro prossimo il numero uno del mondo Jannik Sinner (la Repubblica)
Le nostre prime reazioni sono le stesse di Jannik Sinner, il numero uno del tennis mondiale, di fronte all’incomprensibile ricorso della Wada al Tas. Sorpresi, delusi e anche arrabbiati. (La Gazzetta dello Sport)
L'avvocato Enrico Lubrano è positivo sul giudizio che attende il tennista italiano: «Ha già dimostrato la propria non colpevolezza innanzi alla Giustizia Sportiva Internazionale dell'I.T.I.A.». Ma per il legale, esperto nei settori del Diritto dello Sport e del Diritto Amministrativo nonché titolare di Insegnamento di Diritto dello Sport alla Luiss (da 18 anni) e consigliere dell'Ordine degli Avvocati di Roma, l'onere della prova non sarà facile. (ilmessaggero.it)
"Non è un buon segno per il tennis in generale": il tennista spagnolo Carlos Alcaraz ha commentato così la decisione della Wada di presentare ricorso contro l'assoluzione del campione italiano Jannik Sinner in relazione al caso di presunto doping con la pomata Clostebol (Liberoquotidiano.it)
Jamie Singer è l’avvocato di Jannik Sinner, lo ha assistito durante la prima inchiesta, quella che ha portato all’assoluzione da parte della International Tennis Integrity Agency dopo che un tribunale indipendente aveva acclarato che il numero 1 al mondo era stato vittima di una contaminazione involontaria al Clostebol (La Gazzetta dello Sport)
O, meglio, fece ricorso. Alla fine Wada parlò. (il manifesto)