Italia: crisi nel settore auto, immatricolazioni giù
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La crisi del settore automobilistico in Italia e in Europa continua a peggiorare, con il nostro Paese che registra poco meno di 1,6 milioni di immatricolazioni nel 2024, secondo i dati di Confcommercio Mobilità-Federmotorizzazione. Le vetture elettriche pure (BEV) rappresentano solo 65mila unità, pari al 4% del mercato, in lieve calo rispetto al 2023, nonostante gli incentivi. Questo scenario, che riflette una tendenza negativa anche negli altri Paesi europei, è attribuito alle politiche dell'Unione Europea, che hanno imposto la transizione verso l'elettrico e il divieto di vendita di vetture endotermiche nuove a partire dal 2035.
Confcommercio Mobilità-Federmotorizzazione sottolinea come le scelte dell'UE abbiano causato un'implosione del mercato, con un aumento dei listini delle case automobilistiche che ha reso una vettura nuova più costosa del 39,5% rispetto al 2019. Nel 2024, mantenere un'automobile è costato in media quasi 4.300 euro, un dato che pesa ulteriormente sulle famiglie italiane già provate dalla crisi economica.
L'effetto Cuba, come viene definito, si manifesta in un mercato che fatica a rinnovarsi e a sostenere la transizione verso l'elettrico, con una penetrazione delle BEV lontana dagli obiettivi prefissati. Le immatricolazioni delle vetture elettriche pure, nonostante gli incentivi alla domanda, non riescono a decollare, evidenziando le difficoltà strutturali del settore.
In questo contesto, le politiche europee, sebbene mirate a una transizione ecologica, sembrano aver avuto un impatto negativo sul mercato automobilistico, con conseguenze significative per l'intera filiera produttiva.