The Elder Scrolls IV: Oblivion Remastered è ufficiale, disponibile ora su console e PC
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Bethesda Softworks, come anticipato, ha reso pubblico The Elder Scrolls IV: Oblivion Remastered, una rielaborazione approfondita del classico gioco di ruolo del 2006, sviluppata da Virtuos. Sebbene il titolo possa trarre in inganno, non si tratta di una semplice rimasterizzazione, bensì di un intervento quasi radicale, realizzato con Unreal Engine 5 pur mantenendo le fondamenta del motore originale. Ogni dettaglio, dagli ambienti ai modelli dei personaggi, è stato ricostruito manualmente, garantendo una coerenza visiva che rispetta l’atmosfera dell’opera originaria.
Il lavoro di Virtuos, infatti, non si limita alla grafica: sono state riviste le meccaniche di combattimento, affinando fluidità e reattività, mentre l’esplorazione beneficia di un sistema di illuminazione e texture completamente rinnovato. Anche il comparto sonoro, elemento spesso trascurato nelle operazioni di questo tipo, è stato rielaborato per adattarsi alle aspettative contemporanee. Il risultato, come dimostra il trailer ufficiale, è un’esperienza che oscilla tra il remake e la rimasterizzazione, avvicinandosi per ambizione a progetti come Halo: The Master Chief Collection.
Disponibile in modalità shadow drop – ovvero annunciato e pubblicato nel giro di poche ore – il gioco è già accessibile su PlayStation 5, Xbox Series X/S, PC e Game Pass. La scelta di evitare un’attesa prolungata, seppur rischiosa in termini di marketing, sembra voler sfruttare l’entusiasmo generato dalle recenti indiscrezioni, puntando su un pubblico già affezionato.
Quella di Oblivion, del resto, non è solo una storia di successo commerciale: il titolo, uscito nel 2006, ha contribuito a ridefinire gli open world, introducendo dinamiche poi riprese in Skyrim e influenzando un’intera generazione di sviluppatori. La decisione di riportarlo in vita, mentre The Elder Scrolls VI è ancora in fase di produzione, appare come un omaggio dovuto, ma anche un’operazione calibrata per tenere viva l’attenzione sul franchise.
Quanto alle differenze tecniche, benché Bethesda non abbia rilasciato un confronto dettagliato, è evidente come le texture siano state rielaborate in alta definizione, con effetti di luce e ombre che sfruttano le potenzialità delle console di nuova generazione. Resta da vedere se l’intervento avrà un impatto anche sulle meccaniche più datate, come l’IA dei personaggi non giocanti o la progressione di alcuni skill, aspetti che all’epoca divisero la critica.