Battaglia popolare contro imposizione politica: ecco perché a Corigliano Rossano la fusione ha stravinto e a Cosenza no
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Alla gente non piacciono le imposizioni. Soprattutto quelle calate da una certa politica autoconservatrice della specie. E se il tempo passa per tutti, forse è bene che se ne faccia una ragione. L’humus in cui è stata imposta l’idea di fusione all’area urbana di Cosenza è pressoché quello e nel day after di una mazzata di questa portata – l’ennesima per il partitismo benpensante – non sono pochi quelli che si interrogano sui motivi del fallimento del progetto cosentino, soprattutto alla luce del successo ottenuto – ormai – sei anni fa a Corigliano Rossano (LaC news24)
Ne parlano anche altri media
“Non è stata bocciata la città unica. Come ho sempre detto la città unica è un progetto di progresso straordinario che deve essere condiviso e partecipato dai territori interessati. (Il Dispaccio)
Seggi aperti dalle ore 8 alle ore 21 a Cosenza, Rende e Castrolibero per il referendum consultivo sulla fusione. Le operazioni di scrutinio inizieranno subito dopo la chiusura dei seggi. Alle ore 17 il dato complessivo dell’affluenza nei tre Comuni è del 17,17 per cento, pari a 16474 votanti. (Quotidiano del Sud)
Nonostante più dell’80% dei cosentini che hanno votato “si”, a determinare il risultato è stato il voto di Rende e Castrolibero dove il “no” alla fusione ha superato rispettivamente l’81% e il 74%. L’affluenza è stata bassa, solo il 26,02% degli aventi diritto, ma il referendum consultivo sulla “Città unica” di Cosenza è stato chiaro e la legge proposta dalla Regione Calabria è stata bocciata con il 58,23% dei cittadini che hanno detto “No” alla fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero. (Il Fatto Quotidiano)
Eppure la questione dei tre comuni strettamente intrecciati e l’idea di farli diventare una cosa unica, non sembrava così peregrina. Minuti per la lettura (Quotidiano del Sud)
COSENZA – All’indomani del no plescipitario per la fusione tra Cosenza, Rende e Castrolibero, ad esprimersi sulla questione è uno dei fautori del sì, Mario Occhiuto. L’ex sindaco di Cosenza e senatore tra le fila di Forza Italia esprime il suo rammarico per “chi oggi festeggia” la contrarietà alla fusione dei tre comuni. (Quotidiano online)
«Non ha cercato la condivisione, condizione essenziale per realizzare una fusione che porti risultati, i cittadini hanno votato, quei pochi che lo hanno fatto, su una ipotesi di fusione senza saperne praticamente nulla. (LaC news24)