La casa degli sguardi di Luca Zingaretti, la recensione di Federico Pontiggia

La casa degli sguardi di Luca Zingaretti, la recensione di Federico Pontiggia
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Dopo l'apprendistato TV in Montalbano - con La casa degli sguardi, liberamente tratto dal libro omonimo di Daniele Mencarelli. Forse non ha ancora uno sguardo, per dirla col titolo, ma di certo il suo passaggio dietro la macchina da presa avoca a sé un domicilio affettivo, una residenza umanista, un habitat umano, troppo umano: racconta l'alcolismo di un ragazzo, e lo fa sommessamente ma assertivamente, senza condanna né pornografia, senza iperbole né - insomma, forse un filo - volemose bene. (cinematografo.it)

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Ottobre 2024, 05:00 (leggo.it)

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Luca Zingaretti, il debutto alla regia con “La casa degli sguardi”: «Racconto i lavoratori poveri che tengono in piedi l’Italia»

Ci sono tanti temi cari a Luca Zingaretti come la dignità del lavoro, la capacità salvifica della poesia, il dolore come strumento necessario per raggiungere la felicità, nel suo primo film da regista, "La casa degli sguardi", presentato in anteprima alla Festa del cinema (Io Donna)

La storia di Marco, 20 anni e un'empatia troppo forte per il dolore del mondo che affoga nel fondo di una bottiglia e nelle droghe. Una possibilità di salvezza arriva dal luogo più improbabile: un ospedale. (leggo.it)