Il messaggio del ministro che svilisce i femminicidi
Il discorso del ministro Valditara, che durante il lancio della Fondazione Cecchettin cita la responsabilità dei migranti nei femminicidi, porta alla luce alcuni meccanismi della comunicazione politica su cui vale la pena riflettere. Il primo, come molti osservatori hanno notato, riguarda l’iper-semplificazione del discorso - che, ad esempio, ha omesso di riportare dati, o di ricordare come i fe… (La Stampa)
La notizia riportata su altri media
«Quando si affrontano tragedie tali, la vita ti sorprende sempre dandoti scopi nuovo. E oggi sono qui per parlarvi proprio di questo. (L'Unione Sarda.it)
“È stato il vostro bravo ragazzo”, è la frase che il 18 novembre di un anno fa, nel giorno del ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin, sua sorella Elena rilanciò sui social. Assieme a un’altra: “Bruceremo tutto”. (la Repubblica)
A poco più di un anno dal femminicidio di Giulia e a pochi giorni dal 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza c… Non solo per il contenuto, ma per la grande confusione che le attraversa. (la Repubblica)
Lo ha detto … Occorre non far finta di non vedere che l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza discendenti da una immigrazione illegale”. (Il Fatto Quotidiano)
Una cosa sono i titoli di certa stampa, un'altra le parole che il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara ha pronunciato realmente in occasione della presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin: «Abbiamo di fronte due strade: una concreta, ispirata ai valori costituzionali. (il Giornale)
Da una parte legare i femminicidi all’immigrazione, dall’altro dire che la lotta contro il patriarcato è di fatto “ideologia”. (LA NOTIZIA)