Giornata contro la violenza sulle donne. Cosa serve ancora?
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Giornata contro la violenza sulle donne. Cosa serve ancora? 25 NOV di Luciana Carolei Gentile Direttore, se non fosse per la drammaticità che ex se il termine violenza è in grado di evocare, ci sarebbe quasi da sorridere. Perché, in questa frase, c’è una grammatica del senso che sfugge, una prammatica del paradosso. E, forse, il cuore stesso del problema. La donna e la violenza sono una contraddizione in termini, universi agli antipodi, monadi che non possono mai dialogare. (Quotidiano Sanità)
Su altre testate
Nel corso della mattinata i rappresentanti presenteranno un documento al Procuratore Capo del Tribunale per esporre alcuni punti imprescindibili a sostegno delle donne nella battaglia contro la violenza. (Tiscali Notizie)
Un paio di scarpe rosse davanti al banco della Giunta, per dimostrare la partecipazione anche del consiglio comunale alle iniziative per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. (Gazzetta di Parma)
Si comincia alle 11, davanti a Palazzo Vecchio. Ad aprire la manifestazione Agnese Pini, direttrice di tutte le testate del gruppo, la sindaca di Firenze Sara Funaro, poi tanti ospiti istituzionali e del mondo della cultura e dello spettacolo: il presidente della Regione Eugenio Giani, l’assessora Benedetta Albanese, la console degli Stati Uniti Daniela Ballard, la capo di gabinetto della Regione Toscana Cristina Manetti, il presidente del consiglio comunale di Firenze Cosimo Guccione e il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo, le scrittrici Antonella Lattanzi e Saliha Sultan, la vice presidente di Artemisia Petra Filistrucchi, la regista Cinzia TH Torrini e l’attore Francesco Montanari. (Luce)
Lo spot è stato realizzato da una delle scuole partecipanti ad un contest realizzato dal Dipartimento pari opportunità e dal Ministero per l’Istruzione, la cui premiazione ha avuto luogo durante l’ultima Mostra del cinema di Venezia. (Governo)
Il colore rosso come filo conduttore: un libro appoggiato su una sedia, un quadro incompiuto, abiti e oggetti in disordine, una tazza abbandonata sul tavolino. Frammenti di quotidianità domestica spezzata dall’irruzione di un evento drammatico, capace di fossilizzare non solo le consuetudini sconvolte bruscamente ma una vita intera. (Libertà)
L’ultima tappa del corteo contro la violenza sulle donne, che ha coinvolto circa 3mila persone tra studenti, istituzioni e associazioni, è stata piazza Ghiaia per un momento di riflessione condivisa. Un grido comune: “Libere di camminare, libere di desiderare, libere di essere libere”. (Gazzetta di Parma)