Colonnello Cagnazzo accusato dal pentito per l'omicidio Vassallo

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INTERNO

Nel verbale fiume ai pm di Salerno sull'omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, il collaborante Romolo Ridosso ha parlato anche del colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo. Secondo quanto riportato, Cagnazzo e il brigadiere Lazzaro Cioffi erano legati da un rapporto speciale, tanto che Ridosso ha dichiarato: "Lui e Cioffi erano come due fratelli". Questa affermazione sottolinea la stretta connessione tra i due, suggerendo un legame che andava oltre il semplice rapporto professionale.

Ridosso ha inoltre rivelato che, quando ha avuto paura di Cioffi, ha temuto anche Cagnazzo, poiché li considerava una cosa sola. Questa paura, secondo il collaborante, era alimentata dalle rassicurazioni ricevute dall'imprenditore Giuseppe Cipriano e dallo stesso Cioffi, i quali gli avevano detto di non preoccuparsi di nulla, poiché sarebbe stato il colonnello Cagnazzo a occuparsi di tutto.

Le dichiarazioni di Ridosso, raccolte durante l'interrogatorio dell'11 novembre, gettano nuova luce sull'omicidio di Vassallo, avvenuto il 5 settembre 2010. Il collaborante ha affermato che il brigadiere dei carabinieri Lazzaro Cioffi fu l'esecutore materiale del delitto. Queste rivelazioni, riportate dal giornalista Vincenzo Iurillo su "Il Fatto Quotidiano", aggiungono ulteriori dettagli a un caso già complesso e controverso.

L'inchiesta sull'omicidio del sindaco pescatore Angelo Vassallo, che ha visto agli arresti il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, il brigadiere Lazzaro Cioffi, il titolare di alcuni cinema in Cilento Giuseppe Cipriano e il pregiudicato Romolo Ridosso, è giunta alla prova del Tribunale del Riesame di Salerno.