Il vero tabù su Biden. Siamo nei guai anche se vince lui

C'è un problema Biden più grave di quello di cui stanno parlando tutti. È un problema-tabù. Il tema dominante è che Biden abbia perso credibilità dopo il duello televisivo perso contro Trump e che quindi possa perere di conseguenza le elezioni. Ma c'è un altro problema più grave: cosa succede se per caso vince? Come si può lasciare l'America in mano a un uomo in quello stato? È un anziano che perde colpi e che ha dei momenti di mancanza di lucidità, come si può lasciargli in mano arsenali militari, basi militari in quattro continenti? Il tema tabù non è il rischio che Biden perda, ma il rischio che Biden vinca. (Corriere TV)

La notizia riportata su altri media

«Dissi che non potevo per via della mia amicizia con il presidente», spiega al Corriere, parlando al telefono dalle montagne del Colorado. Ex senatore, una delle menti politiche più lungimiranti della sua generazione — che ammonì sulla minaccia del terrorismo prima dell’11 settembre e sul bisogno di riconvertire l’economia industriale sulla base delle nuove tecnologie — era il candidato favorito alla nomination democratica per la Casa Bianca nel 1988, ma la sua corsa deragliò per le accuse su una relazione extraconiugale e si ritirò. (Corriere della Sera)

Negli ultimi mesi, evidenzia il giornale, "i segni fisici dell'invecchiamento” del presidente degli Stati Uniti più anziano della storia “sono diventati più evidenti”. “Notevolmente rallentato”. (L'HuffPost)

Nell'ultima settimana si è molto speculato sulle condizioni di salute del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, apparso affaticato durante durante il primo, molto atteso faccia a faccia con lo sfidante Donald Trump, avvenuto in diretta tv sulla CNN nella notte tra il 27 e il 28 giugno. (Focus)

Biden, parla l'amico ed ex senatore: "Si ritiri per il suo bene, ha un declino cognitivo che sta peggiorando"

Moglie, figlio, nuora e staff gli hanno riempito la testa di nozioni con … Povero Joe Biden. (Il Fatto Quotidiano)

E virale. Come a dire: il migliore testimonial che potessi scegliere è proprio il mio rivale nella corsa alla Casa Bianca. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Lui tira dritto e si dichiara pronto ad affrontare Donald Trump. Tra questi anche l’ex senatore Gary Hart che ha espresso parole di vicinanza ma allo stesso tempo dure nei suoi confronti. (Virgilio Notizie)