Migranti, medici contro l'accordo Italia-Albania: 'Violazioni continue del Codice Deontologico'
– Un coro di proteste si leva contro il Protocollo Italia-Albania, recentemente implementato per la gestione delle persone migranti. Diverse organizzazioni sanitarie, impegnate nel soccorso civile nel Mediterraneo centrale e nel supporto alla salute delle persone in movimento, accusano infatti le istituzioni italiane di violare il Codice Deontologico medico e i diritti umani, mettendo a rischio la salute fisica e psicologica dei migranti. (Stranieri in Italia)
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Mentre milioni di famiglie italiane sono costrette a raschiare il fondo del barile per riuscire a mandare avanti la propria vita, a mantenere i figli a scuola, a prendersi cura dei propri anziani, il nostro governo, anziché rispondere alle reali necessità dei cittadini, continua a fare scelte politiche che rasentano l'assurdo. (Valledaostaglocal.it)
BRINDISI – Anche il secondo gruppo di migranti accompagnati dalla Marina Militare in Albania è tornato in Italia. (Lercio)
In un articolo pubblicato lunedì, Libero ha citato un documento interno del Ministero dell’Interno italiano in cui si afferma che SOS Mediterranée e altre ONG sabotano il protocollo migratorio Albania-Italia intercettando le imbarcazioni dei migranti prima che raggiungano la Libra, la nave militare italiana designata per il trasporto dei migranti in Albania. (EURACTIV Italia)
Tecnicamente si chiama rimodulazione. Ma dietro l’ordine di ridurre il contingente di forze dell’ordine nei centri di permanenza e rimpatrio di Shengjin e Gjader in Albania c’è un’aria di smobilitazione. (Open)
Soprattutto sul protocollo Italia-Albania che, a loro dire, "viola il codice di deontologia medica e i diritti umani e mette a rischio la salute fisica e psicologica delle persone migranti". Tutto vero: 14 organizzazioni pro-migranti, tra cui Sea-Watch, Msf, Emergency, Sea-Eye, Sos Mediterranee, Mediterranea saving humans, le provano tutte pur di mettere i bastoni tra le ruote all'esecutivo. (Liberoquotidiano.it)
Oggi è il turno della Ong SOS Mediterranee, costretta a smontare un castello di accuse incrociate che arrivano dal quotidiano Libero e che sono state rilanciate da Fratelli d’Italia. (LA NOTIZIA)