Coca dalla Piana di Gioia Tauro e dalla Locride: chi erano i narcotrafficanti calabresi che rifornivano i pusher di Messina

Coca dalla Piana di Gioia Tauro e dalla Locride: chi erano i narcotrafficanti calabresi che rifornivano i pusher di Messina
Articolo Precedente

next
Articolo Successivo

next
Il Vibonese INTERNO

La droga per i pusher messinesi arrivava dalla Calabria: due diversi canali, «uno proveniente dalla zona tirrenica e l’altro dalla zona jonica». È uno dei punti fermi dell'inchiesta dell'Antimafia messinese che, oggi, ha portato all'arresto… (Il Vibonese)

La notizia riportata su altri media

Il poliziotto Francesco La Malfa, detto Majimbù – un soprannome preso in prestito probabilmente da Majin Bu, uno degli antagonisti principali del manga giapponese Dragon Ball – e l’infermiere Enrico Pagano, secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, avrebbero reso meno invalicabili i confini del carcere. (MeridioNews - Edizione Sicilia)

Messina – E’ una organizzazione all’ingrosso che gestiva magazzini, consegne e corrieri che consegnavano merci non a singoli spacciatori ma a gestori di altre grosse piazze di spaccio e lavorava come una vera e propria azienda commerciale quella scoperta dai Carabinieri a Messina con la maxi operazione scattata stamane. (Tempo Stretto)

I pentiti accusano gli Iannello e scattano i sequestri delle concessionarie di auto tra Barcellona, Milazzo e Malaga (Tempo Stretto)

Operazione antidroga a Messina, il procuratore capo D'Amato: "L'organizzazione aveva acquisito credibilità"

La Calabria era il canale preferenziale per approvvigionarsi di cocaina; per l’hashish si andava invece a Napoli, a Milano o addirittura fino in Spagna; poi c’era il canale dei Paesi Bassi da dove si faceva arrivare lo spice, una specie di cannabinoide sintetico dall’effetto psicotropo estremamente dannoso per la salute. (Eco della Locride)

Contatti con Spagna e Olanda, ‘giro’ da 500mila euro al mese (Gazzetta Jonica)

Il Procuratore Capo Antonio D’Amato ha ricostruito il lavoro svolto dal suo ufficio che ha portato ai 112 provvedimenti eseguiti questa mattina. Indagini portate avanti grazie ad intercettazioni, pedinamenti, sequestri e, abbiamo sentito, anche dell’apporto di alcuni collaboratori di giustizia. (Messina)