Lo sciopero dei portuali inguaia Kamala Harris

È una vera e propria bomba quella che è stata lanciata, poche ore fa, sulla campagna elettorale americana. Il sindacato dei portuali, l’International Longshoremen's Association, ha avviato un maxi sciopero, per chiedere aumenti salariali e maggiori garanzie contro il lavoro automatizzato. Si tratta della prima serrata che questa organizzazione attua dal 1977: una serrata che coinvolgerà circa 45.000 operai in 36 porti della costa orientale. (Panorama)

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Salvo colpi di scena o cambi di programma al momento non previsti, ben 36 porti degli Stati Uniti affacciati sull’Oceano Atlantico entrano da oggi in uno sciopero che dovrebbe durare una settimana. Secondo Jp Morgan l’impatto economico negativo sul Paese potrebbe arrivare a 5 miliardi di dollari al giorno. (shippingitaly.it)

Ma anche il 60% delle esportazioni di cereali e soia degli Stati Uniti che passa attraverso i porti della Costa del Golfo, e New Orleans è uno dei principali hub per le esportazioni agricole dal Midwest; i porti della Costa del Golfo gestiscono circa il 25-30% delle esportazioni statunitensi di macchinari industriali e attrezzature pesanti, in gran parte destinati all’America Latina e all’Europa; circa il 30-35% delle importazioni e delle esportazioni di autoveicoli degli Stati Uniti, circa il 25-30% delle importazioni statunitensi di acciaio, cemento e altri materiali da costruzione, provenienti principalmente dall’Europa e dall’America Latina. (Nicola Porro)

in riferimento all’agitazione, proclamata dall’International longshoremen’s association, che coinvolgerà circa 45mila addetti in 36 porti americani, situati sulla costa orientale e nella zona del Golfo del Messico. (Agenzia askanews)

Negli Stati Uniti è in corso il più grande sciopero dei portuali da mezzo secolo

Si tratta dello sciopero che è iniziato lunedì sera a New York su tutta la East Coast, da parte di una categoria cruciale: i portuali Longshore, così si chiama la loro categoria sindacale. Occhio alle conseguenze di un mega sciopero pre elettorale. (Corriere TV)

Lo sciopero blocca tutto, dal cibo alle spedizioni di automobili, in un'interruzione che secondo gli analisti costerà all'economia americana miliardi di dollari al giorno, minaccerà posti di lavoro e potenzialmente alimenterà l'inflazione. (Corriere del Ticino)

Negli Stati Uniti è cominciato martedì notte uno dei più grossi scioperi dei lavoratori portuali della costa est dal 1977. (L'INDIPENDENTE)