Sciopero dei portuali sulla East Coast, l'economia americana trema

- Nella notte di martedì, uno dei più grandi scioperi dei lavoratori portuali della costa orientale degli Stati Uniti ha avuto inizio, segnando un evento senza precedenti dal 1977. I circa 45.000 iscritti al sindacato International Longshoremen’s Association (ILA) hanno incrociato le braccia, paralizzando le operazioni nei porti della East Coast e del Golfo del Messico. La causa scatenante di questa mobilitazione è stata lo stallo nelle trattative per il rinnovo del contratto, scaduto il 30 settembre scorso, con la United States Maritime Alliance (USMX), l'organizzazione che rappresenta i datori di lavoro del settore portuale.

Il blocco delle attività portuali, che costa fino a cinque miliardi di dollari al giorno, rischia di avere ripercussioni devastanti sull'economia statunitense, già provata dalle recenti crisi. Durante la pandemia di Covid-19, la catena di approvvigionamento aveva subito gravi interruzioni, svuotando i negozi e alimentando l'inflazione. Ora, con lo sciopero in corso, si teme una replica di quella situazione, con conseguenze potenzialmente disastrose per il mercato interno e per le esportazioni.

Il sindacato ILA, che rappresenta i lavoratori portuali, ha deciso di intraprendere questa azione drastica dopo mesi di negoziati infruttuosi. Le richieste dei lavoratori riguardano principalmente miglioramenti salariali e condizioni di lavoro più sicure, in un contesto in cui la competizione globale e l'automazione minacciano di ridurre ulteriormente i posti di lavoro. La serie televisiva "The Wire", ambientata a Baltimora, aveva già messo in luce queste dinamiche, mostrando come l'automazione nei porti possa portare a significative riduzioni di costi ma anche di occupazione.

L'impatto dello sciopero non si limita solo agli Stati Uniti. Le ripercussioni si faranno sentire anche a livello internazionale, con ritardi nelle consegne e aumenti dei costi di trasporto che potrebbero influenzare i prezzi dei beni di consumo in tutto il mondo. La Casa Bianca, preoccupata per le possibili conseguenze inflazionistiche, sta monitorando attentamente la situazione, cercando di mediare tra le parti per trovare una soluzione che possa scongiurare una crisi economica di vasta portata.

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