Lo tsunami degli scioperi nei porti Usa sui traffici mondiali
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Dal 1° ottobre incrociano le braccia i portuali di Ila della East Coast e si annuncia un effetto domino sullo shipping. Per gli scali americani si calcola una perdita di 5 miliardi di dollari al giorno. I lavoratori chiedono aumenti salariali e una limitazione all’automazione negli scali Washington – E’ un vero e proprio tsunami quello che sta per abbattersi sul sistema portuale della Costa Orientale e del Golfo degli Stati Uniti (ShipMag)
La notizia riportata su altri media
Con lo sciopero, ogni settimana, si stima che a livello mondiale saranno circa 500 mila i contenitori che non potranno sbarcare o raggiungere le destinazioni finali. Gli Stati Uniti sono il primo partner commerciale dell'Italia fuori dall'Europa. (Genova24.it)
Oltre 45mila lavoratori chiedono miglioramenti salariali (LAPRESSE)
È una vera e propria bomba quella che è stata lanciata, poche ore fa, sulla campagna elettorale americana. Il sindacato dei portuali, l’International Longshoremen's Association, ha avviato un maxi sciopero, per chiedere aumenti salariali e maggiori garanzie contro il lavoro automatizzato. (Panorama)
Lo sciopero infatti costa infatti fino a cinque miliardi di dollari al giorno, e il pericolo è che aumenti le pressioni inflazionistiche complicando… I dipendenti dei porti americani della costa orientale e del Golfo incrociano le braccia per la prima volta da quasi 50 anni, per l'esattezza dal 1977. (L'HuffPost)
Usa, portuali in sciopero in 36 scali dal Maine al Texas 01 ottobre 2024 (Il Sole 24 ORE)
La minaccia di uno sciopero storico incombe sui porti statunitensi (ComplianceJournal.it)