Usa, portuali in sciopero in 36 scali dal Maine al Texas
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Usa, portuali in sciopero in 36 scali dal Maine al Texas 01 ottobre 2024 I lavoratori portuali americani sono in sciopero: l'agitazione coinvolge 26 scali della costa est e del Golfo del Messico, dal Maine al Texas, per un totale di 45mila lavoratori. Si tratta del primo sciopero dal 1977. I manifestanti chiedono interventi sui salari e sull'automazione. Il contratto tra i porti e circa 45.000 membri dell'International Longshoremen's Association è scaduto a mezzanotte, e anche se lunedì erano stati segnalati dei progressi nelle trattative, i lavoratori hanno deciso di iniziare l'agitazione. (Il Sole 24 ORE)
Ne parlano anche altre testate
È una vera e propria bomba quella che è stata lanciata, poche ore fa, sulla campagna elettorale americana. Il sindacato dei portuali, l’International Longshoremen's Association, ha avviato un maxi sciopero, per chiedere aumenti salariali e maggiori garanzie contro il lavoro automatizzato. (Panorama)
Oltre 45mila lavoratori chiedono miglioramenti salariali (LAPRESSE)
"Esportatori e spedizionieri guardano con estrema preoccupazione alla situazione che da oggi bloccherà i porti della Costa Est e del Golfo del Messico. Con lo sciopero, ogni settimana, si stima che a livello mondiale saranno circa 500 mila i contenitori che non potranno sbarcare o raggiungere le destinazioni finali. (Genova24.it)
La minaccia di uno sciopero storico incombe sui porti statunitensi (ComplianceJournal.it)
Salvo colpi di scena o cambi di programma al momento non previsti, ben 36 porti degli Stati Uniti affacciati sull’Oceano Atlantico entrano da oggi in uno sciopero che dovrebbe durare una settimana. Secondo Jp Morgan l’impatto economico negativo sul Paese potrebbe arrivare a 5 miliardi di dollari al giorno. (shippingitaly.it)
E l'economia statunitense trema rischiando la paralisi e un conto salato da pagare. Lo sciopero infatti costa infatti fino a cinque miliardi di dollari al giorno, e il pericolo è che aumenti le pressioni inflazionistiche complicando… (L'HuffPost)