Renato Boraso, chi è l'assessore di Venezia arrestato per tangenti: il «Mister preferenze» del no al tram finito a dirigere la mobilità del Comune

È stato di volta in volta «Mister preferenze», capopopolo della rivolta contro il tram con la protesta diventata celebre per la sedia piazzata sui binari, enfant prodige della destra che a 23 anni vinse la prima elezione nel quartiere di Favaro – più che un luogo di residenza, un’identità e una appartenenza – per 31 anni di fila nelle istituzioni, 27 in consiglio Comunale e mai un’elezione persa. Renato Boraso, 54 anni, due terzi della sua vita politica li ha passati all’opposizione e, quando nel 2015 la sinistra perse le elezioni, si avverò l’aspirazione di diventare assessore. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altre testate

Per lui l’accusa è di riciclaggio, corruzione e falsa fatturazione. Dopo l’inchiesta su Giovanni Toti, quella su Luigi Brugnaro. (L'HuffPost)

Su ordine della procura della città lagunare, le Fiamme Gialle hanno eseguito un'ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di amministratori, pubblici funzionari e di imprenditori. Blitz della Guardia di Finanza di Venezia questa mattina all'alba, nell'ambito di un'indagine per l'ipotesi di reato di danni alla pubblica amministrazione. (il Giornale)

Oltre a Brugnaro, sono indagati anche il capo di Gabinetto del sindaco e direttore generale del Comune, Morris Ceron, il vicecapo di Gabinetto, Derek Donadini. La vicenda che coinvolge Brugnaro riguarderebbe le trattative di vendita all'imprenditore Chiat Kwong Ching, di Singapore, dell'area dei Pili che si affaccia sulla laguna di Venezia (Italia Oggi)

Venezia, cosa c'è dietro l'area "dei Pili", l'ex sito di rifiuti tossici al centro delle indagini su Brugnaro

Tra gli indagati figurano anche il capo di Gabinetto del sindaco e direttore generale del Comune, Morris Cero... (Panorama)

Giudiziario a Venezia, dieci anni dopo lo scandalo del Mose. Oltre a Brug… (la Repubblica)

L'esatto capo di imputazione che gli viene contestato non è ancora noto, ma rientra nell'ambito dei reati contro la pubblica amministrazione. La vicenda che lo coinvolge vede al centro le trattative di vendita all'imprenditore Chiat Kwong Ching, di Singapore, dell'area dei Pili, all'imbocco del ponte translagunare Mestre, di proprietà del primo cittadino dal 2006 quando, non ancora in politica, la acquistò dallo Stato per 5 milioni di euro, partecipando da solo all'asta del demanio. (Today.it)