Casa Bianca: respingiamo il mandato arresto della Corte penale internazionale per Netanyahu e Gallant
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New York, 21 nov. – Un portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale degli Stati uniti ha respinto l’idea che la Corte penale internazionale abbia giurisdizione sulla guerra tra Israele e Hamas, aggiungendo che sono in corso discussioni con funzionari israeliani sui “prossimi passi” da compiere.“Gli Stati uniti respingono la decisione della corte di emettere mandati di arresto per alti funzionari israeliani”, ha dichiarato il portavoce, aggiungendo che “restiamo profondamente preoccupati per la fretta del pubblico ministero di cercare mandati di arresto e per i preoccupanti errori di procedura che hanno portato a questa decisione”. (Agenzia askanews)
Su altre fonti
Netanyahu ha parlato di “giorno nero”. Lo ha detto in un video messaggio il premier israeliano Benjamin Netanyahu commentando la decisione della Corte penale internazionale di emettere un mandato d’arresto nei suoi confronti e di quelli dell’ex ministro della Difesa Yoav Gallant. (LAPRESSE)
“Ritengo sia una sentenza sbagliata – dice -, che ha messo sullo stesso piano il presidente israeliano e il ministro della Difesa israeliano con il capo degli attentatori, quello che ha organizzato e guidato l’attentato vergognoso che ha massacrato donne, uomini, bambine e rapito persone a Israele, che è quello da cui è partita la guerra. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
«Hanno usato la fame come arma, compiuto attacchi diffusi e sistematici, persecuzioni e atti disumani contro i civili di Gaza. Crimini di guerra e contro l’umanità». (la Repubblica)
La Corte penale internazionale ha accolto la richiesta del procuratore Karim Khan e spiccato giovedì mandati d’arresto nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu, dell’ex ministro della difesa Yoav Gallant e del capo del braccio armato di Hamas, Mohamed Deif, che è però molto probabilmente deceduto (l’esercito israeliano ne aveva annunciato l’uccisione nei mesi scorsi). (RSI Radiotelevisione svizzera)
Mentre il Libano sembra a un passo dalla tregua con Israele, il leader di Hezbollah, Naim Qassem, ha provato a rievocare lo stile di Nasrallah minacciando di colpire il centro di Tel Aviv in risposta ai raid dell'Iaf su Beirut. (La Stampa)
Il mandato di arresto della Corte penale internazionale contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant divide la politica italiana, ma soprattutto mette in difficoltà il governo Meloni e il centrodestra. (la Repubblica)