La foto del ministro Valditara bruciata da mamme di alunni: come si fa a insegnare ai giovani se i genitori fanno questo?
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“Come possiamo pretendere di insegnare qualcosa ai ragazzi se le loro mamme bruciano la foto del ministro davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito? In questo gesto c’è la spiegazione dei tanti problemi che noi troviamo a scuola”. A dirlo è stata Anna Maria De Luca, dirigente scolastica del liceo Montessori di Roma, la scuola che è stata al centro delle polemiche per le sanzioni date a due ragazzi che hanno fatto il saluto fascista (Tecnica della Scuola)
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Alcune colonne e alcune pareti esterne del ministero sono state imbrattate con vernice gialla, arancione, rossa e viola. Dopo i fantocci bruciati nelle piazze, dopo gli attacchi da parte di sedicenti educatori, dopo il continuo alzare i toni - spesso al di là del confine democratico - anche nelle aule parlamentari, adesso siamo alle minacce. (Il Piccolo)
Silvia Cestaro, la consigliera della Lega in Veneto, che ha raccontato di essere stata violentata da ragazza, ha commentato le parole del ministro Valditara, sulla correlazione tra violenza di genere e immigrazione irregolare: "Si pensa sempre che la violenza possa arrivare da uomo straniero che vive sulla strada, ma è uno stereotipo. (Fanpage.it)
Siamo sicuri che il patriarcato faccia parte solo della cultura dell’Islam? Sul piano giuridico è vero: la modernizzazione dei sistemi giuridici in molti Stati musulmani non ha toccato le disparità di genere previste dalla giurisprudenza classica. (La Stampa)
Il merito è di Gino Cecchettin, padre di Giulia, la studentessa 22enne uccisa l’11 novembre 2023 dall’ex fidanzato Filippo Turetta. I femminicidi – numeri, cause, azioni di contrasto – tornano a occupare la scena politica. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
"Prima di raggiungere la piazza contro la violenza di genere bruciamo il ministro Valditara" si legge in una storia pubblicata su Instagram dal movimento femminista 'Aracne' e dai collettivi. Una foto del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara è stata bruciata davanti al ministero dell'Istruzione prima dell'inizio del corteo contro la violenza sulle donne a Roma (Tiscali Notizie)
L’obiettivo era di sviare l’attenzione dalla cerimonia che si stava svolgendo in una sala del parlamento per presentare la Fondazione Giulia Cecchettin, e quello che il femminicidio della giovane studentessa ha rappresentato grazie alle parole del padre e della sorella: l’uscita della violenza contro le donne dal «privato», la consapevolezza che si tratta di una questione sociale e politica del massimo rilievo, che come tale interessa tutti gli uomini. (il manifesto)