“Alle modelle più inesperte proponeva corti sulla violenza sulle donne, poi provava a stuprarle”. Parla Simona Secci, una delle vittime che ha denunciato il fotografo Paolo Ferrante

Parla Stefania Secci, giornalista, modella e influencer di origini cagliaritane, che con la sua denuncia ha portato all’arresto del titolare della MIA Models Italian Academy di Corneliano d’Alba (Cuneo), Paolo Ferrante. L’uomo è finito in manette con la grave accusa di aver violentato almeno cinque modelle. Ai domiciliari anche un 36enne, suo collaboratore. In una intervista a Il Corriere della Sera la Secci ha raccontato la sua reazione alla notizia dell’arresto: “Una vittoria. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri giornali

È stata Stefania Secci, una modella e influencer di origini cagliaritane, oggi 35enne, a far partire l'inchiesta che ha portato all'arresto del titolare della MIA Models Italian Academy di Corneliano d'Alba (Cuneo). (Sky Tg24 )

Cinque le ragazze attirate con il pretesto di realizzare servizi fotografici e cinematografici nell’Albese e nel Braidese. Si tratta del titolare di un’agenzia di moda e di un suo collaboratore. I fatti risalgono all’aprile 2023 e sarebbero proseguiti fino a febbraio di quest’anno. (Corriere della Sera)

Le parole appartengono alla canzone che Il Tre ha portato all’ultimo Sanremo: «Ma siamo fragili/ come la neve/ come due crepe». In mezzo alle due strofe ci sono quarant’anni che hanno via via riempito gli animi dei ragazzi di sf… (La Stampa)

La giornalista che ha smascherato il fotografo violentatore delle modelle ad Alba

Dopo le molestie subite da Paolo Ferrante, ha raccolto per mesi le storie delle altre ragazze, rompendo il silenzio su un abisso di violenze, menzogne e ricatti (Cuneodice.it)

In foto una delle modelle che ha denunciato il fotografo (il Giornale)

Così come dei contatti con le case di moda e con la televisione. Così Stefania Secci, un passato da modella e ora attivista e giornalista investigativa, comincia a ricostruire la rete attorno a quell’uomo, Paolo Ferran… (La Repubblica)