Dopo Mawasi colpito Nuseirat. Corpi sparsi nelle strade di Rafah

Israele ha sorvegliato per mesi la casa di Rafaa Salameh, capo del Battaglione Khan Yunis di Hamas, in attesa che vi arrivasse il comandante militare Mohammed Deif per poi lanciare le bombe, Made in Usa, che sabato scorso hanno ucciso almeno 90 persone, per metà donne e bambini, nella «zona sicura» di Mawasi. Lo scriveva ieri il New York Times. Congetture, indiscrezioni di stampa, ipotesi legate alla sorte dell’uomo che ha concepito e realizzato la struttura militare del movimento islamico che, dice Israele, probabilmente è rimasto ucciso assieme a Rafaa Salameh e che per Hamas invece è scampato all’ennesimo tentativo di assassinarlo. (il manifesto)

La notizia riportata su altri giornali

«Salameh - ha detto l'Idf - era uno dei più stretti collaboratori di Deif e una delle menti del massacro del 7 ottobre». (Corriere del Ticino)

«Ucciso a Mawasi Salameh, era con Deif»