Cecilia Sala arrestata in Iran, il regime esclude la "ritorsione" per Mohammad Abedini: la versione ufficiale

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Sono giorni di grande apprensione per le sorti di Cecilia Sala, la giornalista italiana arrestata in Iran. Il regime ha negato ufficialmente ogni collegamento tra il suo arresto e quello avvenuto a Malpensa di Mohammad Abedini su richiesta degli Stati Uniti d’America. La versione ufficiale dell'Iran sull'arresto di Cecilia Sala La seconda dichiarazione ufficiale dell'Iran su Cecilia Sala I numeri sulla pena di morte in Iran La versione ufficiale dell’Iran sull’arresto di Cecilia Sala L’Iran ha negato ufficialmente qualsiasi collegamento tra l’arresto della giornalista italiana Cecilia Sala a Teheran e quello del cittadino iraniano di 38 anni Mohammad Abedini, arrestato a Malpensa su richiesta degli Stati Uniti d’America. (Virgilio Notizie)

Se ne è parlato anche su altri media

La portavoce dell’esecu… (la Repubblica)

Fin dall’arresto della giornalista italiana, Elisabetta Belloni — diplomatica da due anni e mezzo a capo del Dis, l’organo di coordinamento dei servizi segreti italiani — è stata esclusa dalla gestione del caso, che sarebbe stato interamente accentrato da Palazzo Chigi e condotto principalmente dall’Agenzia informazioni e sicurezza esterna sotto la guida di Gianni Caravelli. (Il Giornale d'Italia)

«Ci auguriamo che la questione della giornalista venga risolta rapidamente - ha precisato - ma il suo arresto non è correlato ad alcuna altra questione». L’arresto di Cecilia Sala a Teheran «non è in alcun modo una ritorsione» per quello dell’ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi avvenuto all’aeroporto milanese di Malpensa lo scorso 16 dicembre su mandato emesso dagli Usa. (ilmessaggero.it)

Dal settembre 2018 al novembre 2020 l’accademica anglo-australiana Kylie Moore Gilbert, ricercatrice della Melbourne University specializzata in Medio Oriente, è stata rinchiusa tra le mura della prigione di Evin, la stessa dove si trova ora Cecilia Sala. (Il Fatto Quotidiano)

'Intervento del governo per scarcerazione giornalista romana è una mossa tattica che ha il potenziale di riposizionare l’Italia come interlocutore privilegiato nei delicati equilibri del Medio Oriente' (Adnkronos)

Ci auguriamo che il suo caso venga risolto rapidamente». Questa volta è la portavoce del governo — nominata dal presidente «riformista» Masoud Pezeshkian e prima donna a ricoprire il ruolo — a ribadire la «nuova» versione iraniana sul caso di Cecilia Sala rinchiusa dal 19 dicembre in una cella a Evin, a Teheran (Corriere della Sera)