Trump cambia strategia: dazi negoziabili sì, ma non con i Paesi “Dirty 15” (l’Europa è tra questi)
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Il presidente degli Stati Uniti ha confermato l’entrata in vigore dei dazi a partire dal prossimo 2 aprile, Europa inclusa. Ma si fa strada un’ipotesi. Trump ha lasciato intendere di voler mantenere per gli Usa margini di manovra per eventuali modifiche, pur tenendo alta la guardia sui dazi dei Paesi concorrenti (i “Dirty 15″, come li chiama lui, che includono Cina, l’Europa dell’Eurozona, Giappone, Corea del Sud, Canada, Messico e Brasile). (Economy Magazine)
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Il presidente Usa fa slittare l'entrata in vigore del sovrapprezzo su alcuni prodotti considerati chiave per il futuro degli Stati Uniti. Dovrebbero partire in ogni caso le tasse reciproche contro i "dirty 15", i 15 Paesi con cui Washington ha il peggior squilibrio commerciale, anche se verso alcuni Stati potrebbero essere “inferiori” di quanto previsto (Sky Tg24 )

Il presidente americano Donald Trump ha detto che 'potrebbe fare delle eccezioni' per molti Paesi riguardo ai dazi che entreranno in vigore il 2 aprile. (Adnkronos)