E’ il World Pizza Day: dal 2018 si festeggia l’arte dei pizzaioli consacrata patrimonio dall’Unesco
Roma. Si festeggia dal 2018, da quando l'arte dei pizzaioli napoletani è stata consacrata patrimonio immateriale dell'umanità dall'Unesco: oggi, 17 gennaio, è il World Pizza Day, la giornata mondiale dedicata alla pietanza italiana per eccellenza, che in ogni parte del globo mantiene il suo nome originale perché non esiste traduzione. La data è stata scelta in onore a Sant'Antonio Abate, il santo protettore degli animali ma anche il patrono dei fuochi e di tutte quelle professioni che al fuoco sono strettamente legate, e quindi anche i pizzaioli e i fornai. (IVG.it)
Se ne è parlato anche su altre testate
E' quanto emerge da un'indagine Coldiretti/Ipsos in occasione della Giornata mondiale della pizza italiana, che si celebra il 17 gennaio. Nonostante il moltiplicarsi dell'offerta, la margherita resta la più diffusa e apprezzata. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
E’ la giornata mondiale della pizza. Il 17 gennaio 2017 l’arte dei pizzaioli napoletani venne riconosciuta patrimonio Unesco (RagusaOggi)
Nella sua semplicità la pizza, eccellenza del made in Italy, ha ormai di fatto guadagnato l'immortalità, tanto è conosciuta e amata nel nostro paese e in tutto il mondo. (MolfettaViva)
Tra i top della pizza anche tre locali in Puglia: ecco quali. E la Puglia ne sa qualcosa: nell'ultima edizione della guida di Gambero Rosso (2024) con 38 insegne inserite, la Puglia rappresenta una regione che sa come trasformare le materie prime in eccellenza. (quotidianodipuglia.it)
In occasione del World pizza day 2024, Coldiretti ha reso noti i risultati di un’indagine condotta assieme a Ipsos. Gli italiani, la pizza e le sue origini: la nota di Coldiretti (Virgilio Notizie)
NAPOLI. “Il dato diffuso oggi da Coldiretti secondo cui il simbolo della tavola nazionale è la pizza per l’89% per cento degli italiani, pone ancora una volta sugli altari non solo questa tipicità partenopea, unitamente all’arte del pizzaiuolo già riconosciuta patrimonio UNESCO, ma l’intera filiera agroalimentare campana”. (StileTV)