Allarmi e ambasciate chiuse in Ucraina, la strategia di chi aspetta Trump

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ESTERI

ROMA – Non tengono in conto “dell’interesse strategico” della Russia, le previsioni su “una ritorsione” di Mosca dopo i bombardamenti nel suo territorio con missili americani. Fonti interne a organismi internazionali, presenti a Kiev e Kharkiv, spiegano perché, malgrado le minacce, gli attacchi massicci russi sul territorio ucraino non rientrerebbero nell'interesse strategico del Cremlino. L'ambasciata statunitense a Kiev ha motivato così la scelta di sospendere tutte le sue attività, oggi al pubblico, chiedendo ai dipendenti di rifugiarsi in luoghi appropriati. La medesima opzione è stata attuata dalle strutture diplomatiche di altri Paesi tra cui l’Italia.

La tensione in Ucraina è sempre più alta a causa di una retorica che non facilita una soluzione diplomatica. L’allarme – lanciato da fonti di intelligence Usa – ha indotto diversi Paesi a chiudere le proprie ambasciate, consigliando ai connazionali di lasciare il territorio ucraino o di attenersi a precise misure di sicurezza. Tra questi l’Italia, la Spagna e la Grecia. Poi però l’allerta è rientrato, tra smentite e polemiche. E qualcuno parla di «guerra psicologica» di Mosca. Alcune ambasciate straniere a Kiev chiudono, ma l'Ucraina rassicura: «Nessun attacco aereo». Dopo la decisione americana, anche l'ambasciata spagnola a Kiev ha annunciato che non fornirà servizi durante il giorno a causa di possibili minacce alla sicurezza.

Sul sito «Viaggiare Sicuri» del Ministero degli Affari Esteri italiano si legge: «L'Ambasciata degli Stati Uniti ha pubblicato oggi, 20 novembre, sul suo sito web, informazioni su un possibile attacco aereo ad alta intensità. In via precauzionale, oggi l'Ambasciata italiana a Kiev sarà chiusa ai visitatori».