In Austria avanti per la prima volta l'estrema destra. Crollano i partiti di governo

In Austria avanti per la prima volta l'estrema destra. Crollano i partiti di governo
Corriere della Sera ESTERI

Anche in Austria avanza la destra. Secondo i primi exit poll, diffusi dall’emittente pubblica ORF, il primo partito è il Partito della Libertà (Fpö), con circa il 27 per cento dei voti. Il partito di estrema destra è chiaramente il vincitore della tornata elettorale europea. Il Partito popolare di centrodestra, che guida il governo è al secondo posto con il 23,5 per cento, seguito dai socialdemocratici, all’opposizione, indietro di pochi decimale con il 23,5 per cento. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri giornali

– L’estrema destra dell’Fpoe (gruppo Identità e Democrazia) sarebbe in testa nei risultati delle elezioni europee in Austria, secondo stime diffuse poco fa dal Parlamento Europeo, basate su exit poll e altri dati non ufficiali pubblicati negli Stati membri. (Il Faro online)

Olaf Scholz ci aveva messo la faccia: c'è il suo volto sui manifesti elettorali in Germania. E dunque queste elezioni europee, nella Repubblica federale, dove la Cdu si è affermata come primo partito, e l'ultradestra ha sorpassato i socialdemocratici, sono uno "schiaffo al cancelliere". (L'HuffPost)

Il Partito della Libertà austriaco, secondo gli exit poll, otterrebbe quindi il 27% (17,2% nel 2019) davanti all'Ovp, il Partito Popolare austriaco di orientamento democristiano e conservatore, che si attesterebbe al 23,5% (34,6% nel 2019). (ilmessaggero.it)

L’Austria vede nero, Fpoe in testa: «La prossima tappa è la cancelleria»

Perde voti il partito del cancelliere Nehammer Secondo gli exit poll, i nazionalisti dell'Fpo sarebbero il primo partito col 27% dei voti. (il Giornale)

Rassemblement national in testa, decisamente indietro macroniani e socialisti vicinissimi tra loro. Avrebbe preso più del doppio dei voti della Renaissance, guidata da Valérie Hayer, che è accreditata con il 15,2% (15,2%). (TERRANOSTRA | NEWS)

I dati sono quasi definitivi, manca ancora parte del voto per posta che è solo stimato. «Non è una sorpresa, ma se si vede il risultato sulla carta o sul display ti viene lo stesso il vomito», scrive Armin Thurnherr, direttore del settimanale viennese Falter. (il manifesto)