Economia, Istat: nel I trimestre aumenta il reddito delle famiglie, cresce propensione al risparmio

Nel primo trimestre dell’anno nonostante alcune battute di arresto nei trimestri precedenti, il potere d`acquisto delle famiglie “prosegue il percorso di ripresa che, grazie al rallentamento della dinamica dei prezzi, era cominciato nel primo trimestre dello scorso anno”. Prosegue inoltre la ripresa della propensione al risparmio delle famiglie, che aveva toccato il suo minimo storico nell`ultimo trimestre del 2022. (Il Diario del Lavoro)

La notizia riportata su altre testate

Lo indica l'Istat, aggiungendo che prosegue anche la ripresa della propensione al risparmio delle famiglie, che aveva toccato il suo minimo storico nell'ultimo trimestre del 2022: nei primi tre mesi del 2024 è aumentata di 2,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, attestandosi al 9,5%. (Tuttosport)

Il potere d’acquisto delle famiglie è cresciuto rispetto al trimestre precedente del 3,3%, lievemente frenato dall’aumento dei prezzi al consumo (+0,2% la variazione congiunturale del deflatore implicito dei consumi delle famiglie). (AsNALI)

Nel primo trimestre dell'anno, il potere d'acquisto delle famiglie è cresciuto rispetto al trimestre precedente del 3,3%, lievemente frenato dall'aumento dei prezzi al consumo (+0,2% la variazione congiunturale del deflatore implicito dei consumi delle famiglie). (ANSA Brasil)

Istat, il potere d'acquisto delle famiglie cresce del 3,3%

Calano le quote di profitto delle società non-finanziarie. Nel primo trimestre l’Istat registra anche un aumento del potere d’acquisto delle famiglie italiane grazie al rallentamento dell’inflazione. (Milano Finanza)

Il saldo primario delle AP (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato anch’esso negativo, con un’incidenza sul Pil del -5,3% dopo il -8,5% dello stesso periodo del 2023. (business24tv.it)

Luci e ombre, negli ultimi dati dell'Istat sul primo trimestre dell'anno: il potere d'acquisto delle famiglie è cresciuto rispetto al trimestre precedente del 3,3%, lievemente frenato dall'aumento dei prezzi al consumo (+0,2% la variazione congiunturale del deflatore implicito dei consumi delle famiglie). (Secolo d'Italia)