Mancato rinnovo dei contratti, sciopero degli operatori di sanità privata e case di riposo

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Prima Bergamo SALUTE

Una differenza di stipendio che sia aggira attorno ai duemila euro all’anno, per svolgere le stesse mansioni nelle corsie di ospedali e cliniche: è quella che esiste tra lo stipendio base di un infermiere della sanità pubblica e uno di quella privata. Il rinnovo del contratto nazionale non arriva, la trattativa non riprende, così i lavoratori della sanità privata e delle Rsa (infermieri, Oss, professionisti sanitari, tecnici e personale amministrativo) per i quali si applicano i contratti Aris-Aiop saranno in sciopero per l’intero turno lunedì 23 settembre prossimo. (Prima Bergamo)

Se ne è parlato anche su altri media

I sindacati Fp Cgil, Cisl Fp Abruzzo... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

È questa la frase giusta che sintetizza quanto accaduto in questi giorni e che di fatto ha permesso di riaprire la discussione con la casa di cura Salus. “Un passo indietro per farne due in avanti”. (Estense.com)

Soddisfazione dei sindacati per la riuscita dello sciopero nazionale del terzo settore dello scorso 16 settembre e per l'alta partecipazione al presidio regionale che si è svolto davanti a... (Virgilio)

Soddisfazione dei sindacati per la riuscita dello sciopero nazionale del terzo settore dello scorso 16 settembre e per l’alta partecipazione al presidio regionale che si è svolto davanti a Villa Serena a San Romualdo a pochi chilometri da Ravenna. (ravennanotizie.it)

L’astensione dal lavoro sarà prevista per ogni turno di lavoro. Durante lo sciopero saranno garantiti i contingenti di personale a garanzia dei servizi minimi previsti dagli accordi in vigore. Lo sciopero (BlogSicilia.it)

Si è svolta lunedì 16 settembre la giornata di sciopero, proclamato dalle organizzazioni sindacali dopo lo stato di agitazione, in tutte le strutture sanitarie lombarde che applicano il contratto collettivo nazionale di lavoro Uneba (Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale), Ente del Terzo Settore il cui CCNL, che coinvolge circa duemila operatori sanitari di Rsa e Rsd, è scaduto da oltre quattro anni. (Nurse24)