Ucraina, torna l'ipotesi dell'invio di soldati occidentali: «La Francia pensa ai suoi contractor»
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Secondo il quotidiano francese Le Monde, negli ultimi giorni sono riprese in Europa, soprattutto tra Francia e Regno Unito, le discussioni per l’invio di soldati in Ucraina. L’eventualità è stata evocata per la prima volta da Emmanuel Macron nel febbraio scorso in un vertice europeo a Parigi, e in quell’occasione l’idea venne accolta con grande freddezza in particolare dalla Germania. Ma la linea della Francia è sempre rimasta la stessa: «non escludere l’invio di soldati occidentali in Ucraina», «non fissare linee rosse», ed è stata ribadita di recente sia dal ministro per l’Europa Benjamin Haddad in un’intervista al Corriere, sia dal ministro degli Affari esteri Jean-Noël Barrot nel colloquio con la Bbc di sabato scorso. (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altri giornali
Vladimir Putin, dove aver chiesto a Kim Jong-un migliaia di soldati norcordeani da affiancare alle truppe dell'Armata, ora si sarebbe rivolto anche agli Houthi per reclutare con la forza yemeniti in fuga dal loro Paese. (La Stampa)
Donald Trump tra meno di 2 mesi si insedierà come nuovo presidente degli Stati Uniti: la posizione di Washington in relazione alla guerra potrebbe cambiare e il sostegno americano a Kiev non è scontato. (CremonaOggi)
Con una nuova fase di escalation del conflitto, negli ultimi giorni sono riprese in Europa, soprattutto tra Francia e Regno Unito, le discussioni per l'invio di soldati e di contractor di società di difesa private in Ucraina (Today.it)
"L'Europa specula sull'entità dei danni che il missile causerebbe con le sue testate nucleari, sulla possibilità di abbatterlo e sulla rapidità con cui i missili raggiungerebbero le capitali del Vecchio Continente. (la Repubblica)
Donald Trump tra meno di 2 mesi si insedierà come nuovo presidente degli Stati Uniti: la posizione di Washington in relazione alla guerra potrebbe cambiare e il sostegno americano a Kiev non è scontato. (Adnkronos)
"Si tratta di discussioni delicate, la maggior parte delle quali sono classificate, rilanciate alla luce di un potenziale ritiro del sostegno americano a Kiev una volta che Donald Trump entrerà in carica il 20 gennaio 2025", scrive il quotidiano francese (L'HuffPost)