Mille facce sull’autonomia ma serve più serietà e una discussione obiettiva

L percorso dell’autonomia regionale si semplifica e si complica. Si semplifica perché quattro regioni del Nord (Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria) hanno chiesto al ministro Calderoli di poter procedere con la gestione diretta di un numero di materie variabili tra le nove del Veneto e le sei di Liguria e Piemonte. Sono materie che non hanno bisogno dei famosi Lep (i livelli essenziali di assistenza) che saranno definiti soltanto tra due anni. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

La notizia riportata su altri giornali

Comuni", "chiunque eroghi i servizi ai cittadini". Lep saranno pronti. E' gravissimo che in questi anni non siano (Tuttosport)

“Il milione e trecentomila firme depositate in Corte di cassazione per il referendum abrogativo e la battaglia condotta da cinque Regioni hanno dato la dimostrazione plastica degli umori dei cittadini e della volontà politica, portata avanti sui territori, per fermare la scellerata riforma dell’autonomia differenziata. (CatanzaroInforma)

E il Pd veneto che accusa Zaia di «arroganza» per non aver coinvolto l'assemblea legislativa. Tajani che non cede di un millimetro: «La politica commerciale non può essere questione che riguarda le Regioni». (ilgazzettino.it)

L’analisi di Vespa. Sull’autonomia dialogo tra sordi (anche alleati)

Lo sostiene, in un’intervista al Corriere della Sera, il presidente della Regione Calabria e vicesegretario di Forza Italia. “Al Governo e alla maggioranza direi: siate prudenti. (L'Opinione delle Libertà)

In una delle ultime riunioni del Consiglio federale i presidenti di Regione sono tornati ad insistere sulla necessità di rilanciare, ma per ora nel mirino di Salvini c’è il processo Open arms, il 6 ottobre sul pratone di Pontida si parlerà soprattutto di questo, tanto che qualcuno nel Carroccio è arrivato ad azzardare l’ipotesi di elezioni anticipate il prossimo anno, per sfruttare la centralità e i consensi riconquistati, qualora il vicepremier dovesse venire condannato. (ilmessaggero.it)

Sono materie che non hanno bisogno dei famosi Lep (i livelli essenziali di assistenza) che saranno definiti soltanto tra due anni. Si semplifica perché quattro regioni del Nord (Lombardia, Veneto, Piemonte e Liguria) hanno chiesto al ministro Calderoli di poter procedere con la gestione diretta di un numero di materie variabili tra le nove del Veneto e le sei di Liguria e Piemonte. (QUOTIDIANO NAZIONALE)