Un altro no delle destre al salario minimo
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L’introduzione di un salario minimo a 9 euro lordi all’ora è stato bocciato dalla maggioranza di destra alla Camera nel corso della discussione su un emendamento presentato dalle opposizioni (Pd, 5S, Avs, Azione, +Europa, tranne Italia Viva) al disegno di legge «Lavoro» con 148 no, 111 sì e 6 astenuti. Il rifiuto della proposta è la conferma di una convinzione politica e ideologica delle destre già emersa l’anno scorso quando il governo fece una manovra diversiva. (il manifesto)
Su altri giornali
, il centrodestra di governo ribadisce il no al salario minimo presentato dai leader e capigruppo di tutti i partiti di minoranza:M5s, Pd, Verdi-Sinistra, Azione e +Europa, tutti ad eccezione di Iv. (CastelbuonoLive)
I partiti di maggioranza hanno respinto un emendamento sul salario minimo e hanno invece approvato una norma del provvedimento che «smonta» il Jobs Act nella parte che cerca di contrastare le dimissioni in bianco e i licenziamenti mascherati da dimissioni del lavoratore. (Corriere della Sera)
"L'accanimento con cui il governo dice per l'ennesima volta 'No al salario minimo' evidenzia la linea della destra italiana che invece di fare la guerra alla povertà la fa ai poveri". Lo ha detto Angelo Bonelli, parlamentare di Avs, intervenendo poco fa alla Camera dei deputati. (L'Unione Sarda.it)
Questo governo agisce come lo sceriffo di Nottingham: non riesce a tassare gli extraprofitti e invece introduce nuove tasse, ad esempio sui pannolini". Purtroppo non siamo riusciti a convincere Meloni, Tajani, Salvini e Lupi e tutti voi che siete dalla parte destra e in parte in quella centrale dell'emiciclo. (ilmessaggero.it)
L’emendamento era firmato dai leader e dai capigruppo di tutti i partiti di opposizione tranne Iv (i primi firmatari Conte, Fratoianni, Richetti, Schlein, Bonelli, Magi). Gli astenuti (Italia Viva) sono stati 6. (Avanti Online)
L’emendamento del campo largo, scritto e sottoscritto da Conte, da Schlein, dai rosso-verdi Fratoianni e Bonelli e da Richetti per Azione, è stato bocciato dalla maggioranza con 148 no contro 111 sì nell’aula della Camera (la Repubblica)