Salario minimo bocciato alla Camera

- Il salario minimo, una proposta avanzata dalle opposizioni e sostenuta da figure di spicco come Giuseppe Conte, Elly Schlein, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, è stato nuovamente respinto alla Camera dei Deputati. Con 148 voti contrari e 111 favorevoli, la maggioranza ha bocciato l'emendamento che mirava a introdurre una protezione sociale contro le crescenti disuguaglianze economiche nel Paese. Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva, si è astenuto all'ultimo momento, motivando la decisione con la mancanza di un consenso interno al suo partito.

La proposta, che avrebbe garantito un salario minimo per i lavoratori italiani, è stata descritta dai suoi sostenitori come una misura necessaria per contrastare la precarietà lavorativa e le retribuzioni insufficienti. Secondo i dati dell'Istat e dell'Inps, infatti, molti giovani guadagnano meno di 4 euro lordi l'ora, una situazione che spinge molti di loro a cercare opportunità all'estero. Nonostante l'aumento delle retribuzioni lorde del 6,8% dal 2019, l'inflazione ha superato il 15%, erodendo il potere d'acquisto dei lavoratori.

Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha sottolineato l'importanza della proposta durante il suo intervento in Aula, criticando il governo per non affrontare adeguatamente il problema delle retribuzioni basse e della qualità dell'occupazione. Anche Nicola Fratoianni, rappresentante della sinistra rosso-verde, ha espresso il suo disappunto, accusando la maggioranza di difendere gli interessi delle élite e dei privilegiati.

La bocciatura del salario minimo rappresenta l'ennesimo atto di una lunga serie di scontri tra governo e opposizioni su temi cruciali per il futuro del Paese.

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