A Bologna riders al lavoro durante l'alluvione. CGIL: "Denunciamo le società di food delivery"

A Bologna riders al lavoro durante l'alluvione. CGIL: Denunciamo le società di food delivery
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Gaia Stanzani (NIDIL CGGIL): "Dal nostro punto di vista le società di food delivery hanno commesso un reato. È obbligo dei datori di lavoro tutelare sempre la salute e la sicurezza dei lavoratori. Non aver chiuso le piattaforme di prenotazione sabato sera, rendendole dunque accessibili ai consumatori come fosse stata una giornata qualunque, ha messo in serio pericolo la salute e sicurezza dei riders". (Fanpage.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

A rischio la sicurezza e l’incolumità dei rider “Just Eat ha sospeso le attività e il servizio in conseguenza di una procedura concordata a livello nazionale con le organizzazioni sindacali per la gestione delle condizioni meteo avverse, mentre al momento non ci risulta che altre piattaforme abbiano sospeso le consegne, rendendosi così responsabili di mettere a rischio la sicurezza e l’incolumità dei loro rider”. (Collettiva.it)

Una bici, il lago in mezzo alla strada e un cubo sulla schiena. È vero. (La Stampa)

O meglio: lo è quando le contingenze lo consentono e non ci sono emergenze da gestire. Originario di Nardò, secondo comune per numero di abitanti dopo Lecce, in Salento, è ormai in pianta stabile a Foligno per via del lavoro. (La Repubblica)

Rider sulle strade diventate fiumi. Il web si indigna: sfruttamento

Ma i pericoli per l'incolumità non riguardano i rider, fattorini di tutte le età deputati alla consegna di cibo da una parte all'altra della città, che anche nella notte tra sabato e domenica sono stati sono stati visti annaspare per le strade di Bologna, mentre il sindaco lanciava appelli ai cittadini per rimanere a casa e salire ai piani alti, per chi ne avesse la possibilità. (Today.it)

Sabato 19 ottobre, mentre Bologna era flagellata da un violento nubifragio, i rider sfrecciavano per le strade allagate della città per consegnare cibo a domicilio. Nonostante l'allerta meteo e l'appello del sindaco Matteo Lepore a non uscire di casa, infatti, la maggior parte delle piattaforme di food delivery non ha sospeso il servizio, costringendo i propri lavoratori a rischiare la vita. (WIRED Italia)

La situazione critica e sempre più grave in alcuni quadranti della città deve essere sfuggita al buon senso di chi ha preferito ordinare cibo a domicilio mentre mezza città affogava, ignorando – si spera – cosa stesse accadendo in strada. (il Resto del Carlino)